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 Domande  diritti reali

Nelle risposte, in grassetto la risposta esatta;


11) Tizio ha un terreno che confina con quello di Caio, e bisogna dire che Tizio è anche abbastanza invidioso di Caio, perché Caio è una persona benestante, tanto che si è potuto permettere l'acquisto di un elicottero e ha addirittura costruito una piccola pista di atterraggio sul suo terreno per il decollo e l'atterraggio; per poter atterrare, però, Caio evidentemente deve passare sopra al terreno di Tizio, prima di entrare nel suo terreno ed atterrare.

Tizio allora non sopportando il fatto che Caio passi sul suo terreno prima di atterrare, gli invia una raccomandata, con la quale lo invita a non sorvolare più il suo terreno, perché sta violando il suo diritto di proprietà; diversamente lo citerà in giudizio per far valere i suoi diritti; Caio allora va dall'avvocato, per chiedere consiglio sul da farsi; che cosa dirà l'avvocato a Caio?

 

a) l'avvocato dirà a Caio di non preoccuparsi, perché Tizio non ha il potere di impedire il sorvolo dell'elicottero sul suo terreno a meno che lo stesso Tizio non dichiari il motivo per cui l'elicottero non possa passare, cioè a meno che lo stesso Tizio non dichiari quale interesse, da attuare, possa essere pregiudicato dal sorvolo dell'elicottero;

b) l'avvocato dirà a Caio che può sorvolare col suo elicottero il terreno di Tizio senza problemi, ma deve passare ad un'altezza di perlomeno cinquecento metri sul terreno di Tizio, perché a quell'altezza Tizio non potrà avanzare alcuna pretesa contro Caio;

c) l'avvocato dirà a Caio che sarà meglio trovare un altro percorso per far atterrare il suo elicottero; in effetti Tizio è il proprietario del terreno, e la sua proprietà non si estende solamente in senso orizzontale, ma anche in senso verticale, e quindi Tizio ha il potere di impedire il passaggio di velivoli sul suo terreno; Caio però ribatte all'avvocato che se così fosse nemmeno gli aerei di linea potrebbero passare sul terreno di Tizio, ma l'avvocato gli risponde che gli aerei di linea passano ad un'altezza tale che il diritto di proprietà di Tizio non ha più rilevanza;

 

 

Risposta 11

 

 

 

12) Tizio è conduttore di un fondo di proprietà di Caio; accade però che il suo vicino, Sempronio, incominci ad accendere dei fuochi per bruciare tronchi e foglie secche; il fumo però prodotto da questi incendi viene spinto dal vento nel fondo di Caio, provocando dei problemi a Tizio; si tratta di un'attività che prosegue regolarmente per tutto il mese di ottobre e novembre, e il fumo, seppure prodotto dalla combustione di materie organiche, è denso, e ha provocato dei danni a Tizio, tanto che lo stesso Tizio si è dovuto ricoverare in ospedale in seguito alle esalazioni che sono state prodotte sul fondo di Sempronio; Tizio stanco di questa situazione, dopo aver interpellato inutilmente Caio, va dall'avvocato per sapere come fare ad ottenere perlomeno i danni subiti dall'attività di Sempronio;

 

a) l'avvocato dirà Tizio che sarà possibile azionare l'articolo 844 del codice civile in materia di immissioni, e ciò potrà fare lui direttamente; non c'è dubbio infatti che le immissioni che provengono dal fondo di Sempronio superino la normale tollerabilità, e quindi Tizio potrà avere il risarcimento dei danni da Sempronio;

b) l'avvocato dirà a Tizio che attraverso dei provvedimenti anche di natura cautelare potrà far cessare o comunque ridurre l'attività incendiaria del vicino Sempronio, e per quanto riguarda i danni che lui ha subito, e dice che si potrà agire ex articolo 2043 del codice civile, e poiché è stato cagionato un danno la salute, potrà invocare anche i danni morali dell'articolo 2059;

c) l'avvocato dirà a Tizio che se il proprietario Caio non si scuote e agisce direttamente contro Sempronio, lo stesso Tizio non potrà fare proprio nulla; in effetti l'articolo 844 fa riferimento al proprietario che può reagire contro le immissioni che superino la normale tollerabilità, ma nessun riferimento viene fatto a soggetti diversi dal proprietario, seppure si volesse ritenere che ha analogo diritto ce l'hanno i titolari di diritti reali, non lo ha certamente Tizio, che non è proprietario e nemmeno titolare di un diritto reale; di fronte a questa situazione a Tizio non spetta proprio niente, e l'unica cosa che può fare sta nell'abbandonare il fondo e chiedere i danni al suo proprietario Caio che non si è mosso per fa cessare le immissioni che provengono dal fondo di Sempronio;

 

 

 

Risposta 12

 

 

 

13) Tizio è proprietario di un fondo coltivato; su questo fondo vi sono delle coltivazioni particolari che richiedono molta cura, tanto da essere facilmente danneggiate; un giorno accade che Caio, cacciatore, vede degli uccelli, e dovendoli colpire nella maniera migliore, comincia a inseguirli; a un certo punto però questi uccelli si dirigono sul fondo di Tizio, e Caio li insegue sul fondo, passando sulle piante che Tizio aveva coltivato con tanta attenzione; Tizio si rende conto che il passaggio di Caio aveva distrutto o danneggiato circa 60 piante; il giorno dopo quindi si mette al di fuori del fondo, per vedere chi sia passato sul suo fondo; e in effetti il giorno dopo Caio sta per attraversare di nuovo il fondo di Tizio per inseguire la cacciagione; a questo punto però Tizio lo blocca, dicendogli che lui non può passare sul suo fondo in quanto si tratta di una proprietà privata, ma Caio risponde che in quanto cacciatore ha il diritto di passare; chi ha ragione?

 

a) Caio ha ragione; è vero che il proprietario ha il diritto di impedire a chiunque di entrare nella sua proprietà, ma questa regola non è assoluta; una delle deroghe riguarda proprio la caccia e la pesca, previste dall'articolo 842. Il cacciatore infatti sta esercitando un diritto riconosciutogli dallo stesso articolo 842, diritto, peraltro, riconosciuto anche a chi esercita la pesca; d'altro canto però è anche vero che Caio ha provocato dei danni alle piantagioni di Tizio, e quindi se è pur vero che Caio può passare sul suo fondo, ex articolo 842, è anche vero che Caio deve pagare i danni a Tizio, perché l'articolo è vero che autorizza Caio a passare, ma non lo autorizza a provocare dei danni al proprietario;

b) Tizio ha ragione, in effetti lui può impedire a chiunque di entrare sul suo fondo, e non si vede perché non possa bloccare a Caio l'accesso sul suo fondo;

c) Tizio ha ragione, in effetti Tizio in certi casi deve tollerare che qualcuno passi sul suo fondo, e se questo poi accade, e se la persona provocato dei danni, è giusto anche che sia risarcito; ma qui si parla della possibilità che Tizio impedisca che certe persone passino sul suo fondo; in effetti l'articolo 842 consente al cacciatore Caio di passare sul fondo di Tizio, salvo che sullo stesso fondo non vi siano delle culture in atto suscettibili di danno; nel caso di specie le culture esistevano, e addirittura il danno già avevano subito; di conseguenza Tizio oltre ad avere diritto al risarcimento dei danni cagionati da Caio, può anche impedire che lo stesso Caio passi di nuovo sul suo fondo, cosa che in realtà già poteva fare la prima volta;

 

 

 

Risposta 13

 

 

 

14) Tizio è proprietario di un vivace cucciolo di cane, per la precisione si tratta di un piccolo pastore tedesco; un bel giorno Tizio decide di portare in campagna il suo cucciolo, e lo addestra col solito gioco, deve tirargli una pallina, che poi il cane gli riporta indietro; accade però che Tizio fa un tiro decisamente potente, e la palla entra nel fondo di un contadino; il cane però non si perde d'animo, e insegue la palla entrando nel fondo del contadino; Tizio però non si preoccupa di quanto accaduto, perché sa che il cucciolo di pastore tedesco tornerà a riportargli la palla; ma questo non accade, e il cane non torna dal suo padrone; a questo punto Tizio preoccupato va al cancello del fondo, chiamando a gran voce il proprietario; il contadino si avvicina, e Tizio gli spiega la situazione chiedendogli di entrare per recuperare il suo cucciolo; il contadino però si oppone a questa richiesta, sostenendo che l'unico che può recuperare il cane è lui, e anzi si metterà subito alla ricerca per la consegna del cane, ma Tizio si oppone, sostenendo che poiché lui è il padrone del cane, solamente lui può entrare nel fondo per recuperarlo; chi ha ragione?

 

a) Tizio ha ragione, lui è il padrone del cane, e trattandosi anche di un cucciolo, c'è uno speciale interesse che lo legittima ad essere l'unico a recuperare il detto cane;

b) Tizio ha ragione non solo perché lui è il padrone del cane, ma anche perché l'articolo 843 del codice civile lo legittima ad entrare nel fondo del contadino per recuperare il cane; d'altro canto trattandosi di un cucciolo, è giusto che sia solamente lui a provvedere al recupero, perché il cane vedendo un estraneo potrebbe impressionarsi;

c) Tizio ha torto; è vero che lui è il padrone del cane, ed è anche vero che l'articolo 843 lo legittima ad entrare nel fondo per il recupero del cucciolo; ma è anche vero che il contadino si è dichiarato disponibile a trovare il cane e a consegnarglielo, ma Tizio non ha voluto aspettare; se avesse atteso il proprietario avrebbe sicuramente recuperato in poco tempo il cane e glielo avrebbe consegnato, ma essendosi Tizio opposto anche questo, non ha il diritto ad entrare nel fondo del contadino per recuperare il cane, cosa che potrà fare solamente il contadino;

 

 

 

Risposta 14

 

 

 

15) Tizio sta tranquillamente passeggiando per strada, e cammina cammina trova per terra un orologio di un certo valore; si tratta infatti di un orologio di acciaio, che però è valutato sul mercato circa cinquecento euro; trovato l'orologio Tizio se lo mette in tasca e se ne va; il giorno dopo però incontra degli amici, e gli dice del suo ritrovamento, sostenendo, come in realtà è accaduto, che lui ha trovato un orologio Omega degli anni 70, tutto d'acciaio con il quadrante nero; uno degli amici però gli dice che un negoziante che sta sulla strada aveva proprio quell'orologio, e che gli aveva detto di non trovarlo più; a questo punto l'amico di Tizio lo consiglia di andare dal negoziante e restituire l'orologio, ma Tizio si oppone, sostenendo che poiché lui aveva trovato l'orologio, l'orologio era suo; la discussione fra Tizio e il suo amico che ovviamente si chiama Caio, va avanti: Tizio sostiene che l'orologio è ormai suo, Caio sostiene che l'orologio è del negoziante; addirittura i due scommettono su chi avesse ragione la somma di € 1000; per sapere quindi chi ha ragione entrambi si recano da un avvocato di fiducia; chi dovrà pagare i € 1000?

 

a) Caio dovrà pagare i € 1000 all'amico Tizio, e Tizio non dovrà restituire l'orologio; in effetti Tizio è diventato proprietario a titolo originale di quell'orologio, così come recita l'articolo 923 del codice civile; quest'articolo dispone infatti che quando si trova una cosa mobile, la proprietà passa al ritrovatore; di conseguenza Tizio è diventato proprietario a titolo originario dell'orologio stesso, e quindi avrà  l'orologio più di € 1000 della scommessa persa da Caio;

b) Tizio dovrà pagare i € 1000 a Caio, e restituire anche l'orologio; qui non si può invocare l'articolo 923 del codice civile, perché sostanzialmente quest'articolo parla di cose abbandonate; qui però l'orologio non è stato certamente abbandonato, ma è stato smarrito; di conseguenza Tizio non ha acquistato la proprietà dell'orologio, che è ancora di proprietà del negoziante; dovrà quindi restituire l'orologio al negoziante, e anche i € 1000 della scommessa persa a Caio;

 

 

Risposta 15

 

 

 

16) Tizio sta tranquillamente passeggiando per strada, e cammina cammina trova per terra un orologio di un certo valore; si tratta infatti di un orologio di acciaio, che però è valutato sul mercato circa 1000 euro; resosi conto che l'orologio è stato smarrito, se lo mette in tasca; il giorno dopo lo porta al comune all'ufficio oggetti smarriti.

Il sindaco rende noto il ritrovamento dell'orologio, e un giorno si presenta Caio sostenendo di essere lui il proprietario dell'orologio smarrito; Caio fornisce una minuziosa descrizione dell'orologio, tanto da non far sorgere alcun dubbio che sia lui il proprietario;

a questo punto viene avvertito Tizio circa il fatto che il proprietario si è presentato, e l'orologio gli è stato restituito; allora Tizio si reca dal proprietario Caio, ma non viene accolto benevolmente da questi, che addirittura sostiene che Tizio avrebbe dovuto fare delle ricerche più approfondite prima di portare l'orologio al comune;

Tizio e irritato da questo comportamento di Caio gli chiede € 100 in relazione al fatto che lui ha ritrovato l'orologio, ma Caio si oppone, sostenendo che non solo non gli spetta nulla, ma che lo stesso Tizio che deve pagare i danni per il fatto che non ha effettuato le dovute ricerche volte ad individuare il proprietario dell'orologio; chi ha ragione?

 

a) in primo luogo bisogna notare che Caio è veramente un ingrato; non solo Tizio si è dato da fare tanto da fare in modo che lui rientrasse in possesso del suo prezioso orologio, ma addirittura rimprovera lo stesso Tizio; questo comporta comunque che Caio non ha certamente diritto ad alcun risarcimento, perché Tizio non aveva alcun obbligo di fare delle ricerche, ma è anche vero che a Tizio non spetterà nulla per il ritrovamento dell'orologio, perché le buone azioni non si pagano;

b) di fronte a questa situazione forse avrebbe fatto bene Tizio a tenersi l'orologio vista l'ingratitudine di Caio; dal punto di vista legale però Tizio ha fatto bene a portare orologio al comune, ma ha fatto male a non effettuare delle minuziose ricerche per individuare il proprietario dell'orologio; d'altro canto è vero che a lui spetta il decimo del valore del bene ritrovato ex articolo 930 del codice civile, ma poiché lui non ha fatto le dovute ricerche, e in fondo ha cagionato un danno a Caio, la conseguenza sarà che si avrà una compensazione fra il risarcimento che Tizio deve a Caio, e il decimo del valore dell'orologio che Caio deve Tizio;

c) certamente Caio non è una persona perbene, tanto che ha avuto il coraggio di rimproverare Tizio per le mancate ricerche; questo rimprovero però è totalmente ingiustificato, perché la legge all'articolo 927 non obbliga il ritrovatore a fare delle ricerche, ma semmai considera solamente il fatto che una persona ritrovi un bene mobile senza sapere chi sia il proprietario; quindi il rimprovero di Caio è totalmente ingiustificato; d'altro canto l'articolo 930 obbliga il proprietario, se il ritrovatore lo richiede, a pagare la decima parte del valore del bene ritrovato, e nel nostro caso poiché l'orologio vale € 1000, Caio deve dare a Tizio € 100; si può considerare che se Caio non avesse avuto quest'atteggiamento nei confronti di Tizio, Tizio quasi sicuramente non gli avrebbe chiesto nulla, ma poiché gli ha chiesto questi € 100, Caio li deve pagare;

 

 

 

Risposta 16

 

 

 

17) Tizio si è comprato una bella motocicletta; con questa motocicletta va a correre sulle strade di campagna, sapendo che di ben difficilmente troverà traffico.

Il nostro Tizio però non aveva calcolato che sulle strade di campagna non circolano solamente autovetture, ma anche molti animali; in effetti mentre procede a velocità sostenuta sulla strada di campagna, improvvisamente vede pararsi davanti a lui un toro; riesce però fortunatamente a frenare in tempo, ma il toro lo carica;

Tizio fa appena in tempo a invertire la marcia e a fuggire a tutta velocità con la sua motocicletta, ma essendosi per un attimo voltato per vedere se il toro lo inseguiva ancora, esce di strada, finendo così con la sua motocicletta in un campo coltivato; la motocicletta finisce quindi nel fango, e Tizio che non si è fatto niente, non può fare altro che tornare a piedi, al paese più vicino visto che non riesce a rimuovere la motociclette; dopo aver fatto 10 km a piedi, arriva in paese, e prende in affitto un camion per recuperare la motocicletta; ma tornato sul posto non trova più la motocicletta, e trova invece il proprietario del fondo, che gli dice che essendosi ormai la motocicletta impantanata questa è diventata sua, e quindi rifiuta di restituirgliela; Tizio però non è d'accordo col contadino, e va dall'avvocato a chiedere consiglio; che gli dirà l'avvocato?

 

a) l'avvocato gli dirà che il contadino è in piena malafede; in effetti la motocicletta si è trovata per un caso nel fondo del contadino, e lo stesso contadino ha due strade davanti a sé; o prendere la motocicletta e consegnarla, o permettere allo stesso Tizio di entrare e recuperare la detta motocicletta ex articolo 843;

b) l'avvocato dirà a Tizio che effettivamente il contadino dovrebbe restituire la motocicletta, ma è anche vero che in questo caso si applica l'articolo 934 che regola il principio della accessione; in effetti la motocicletta è un bene mobile, ma è anche vero che essendosi impantanata sul fondo del contadino, si è sostanzialmente incorporata sul fondo di questo; è vero che il contadino poi ha rimosso la motocicletta, ma è anche vero che per le modalità dell'incidente la motocicletta si era incorporata nel suo fondo, e quindi da quel momento era diventata sua; essendo poi una cosa sua aveva tutto il diritto di rimuoverla, come esattamente un proprietario può rimuovere un palo della luce, o una colonna. L'avvocato dirà quindi a Tizio che ha perso la motocicletta;

c) l'avvocato dirà a Tizio che il contadino deve restituire la motocicletta, e che tenerla sul suo fondo equivale ad un illecito di natura civile; d'altro canto però poté quest'illecito non configura l'ipotesi di furto, ma solamente l'ipotesi di illecito civile, non ci sarà modo per avere la restituzione della motocicletta, ma essendo un illecito civile spetterà comunque Tizio il risarcimento per il danno subito;

 

 

 

Risposta 17

 

 

 

18) Tizio è proprietario di un fondo, e accade che Caio il proprietario di un fondo vicino, per errore costruisca un garage con suoi materiali sul fondo di Tizio; Tizio viene a sapere della cosa, ma poiché il garage gli può essere comunque utile, decide di tenersi i garage costruito da Caio con i suoi materiali; Caio però viene a sapere della decisione di Tizio e si dichiara disponibile ad eliminare immediatamente il garage costruito o gli chiede di pagare il prezzo dei materiali e il prezzo della manodopera usata per costruire il garage; ma Tizio si oppone, dicendo che lui non ha alcun obbligo di eliminare il garage, e tanto meno di pagarne il prezzo dei materiali e della manodopera, visto che quello che è accaduto è stato frutto di un errore di Caio; chi ha ragione?

 

a) Caio ha ragione, ma non completamente; in effetti il garage è stato costruito sul terreno di Tizio, e di conseguenza è diventato di proprietà di Tizio per il principio dell'accessione; è vero poi che Caio non può chiedere a Tizio di abbattere il garage, ma gli può chiedere il prezzo dei materiali e della manodopera impiegata; di conseguenza questa sarà l'unica richiesta che Caio potrà legittimamente fare a Tizio;

b) Tizio ha ragione; in effetti Caio ha costruito per un errore il garage sul suo fondo; ora per il principio dell'accessione tutto quello che è saldamente incorporato in un fondo diviene di proprietà del proprietario del fondo; se così stanno le cose non si vede perché Tizio dovrebbe pagare a Caio qualcosa che è già sua, e quindi Caio niente può chiedere a Tizio, ma semmai stare più attento un'altra volta;

c) Caio ha totalmente ragione; in effetti c'è stato un suo errore, tanto che ha costruito con materiali suoi il garage sul terreno di Tizio. È anche vero che Tizio è diventato proprietario del garage, e ciò per il principio dell'accessione. È anche vero però che qui si deroga ex articolo 936 del codice civile; ora fermo restando che Tizio è diventato proprietario del manufatto, è anche vero che lo stesso Caio ha il potere di chiedergli l'eliminazione dell'opera compiuta,  eventualmente accollandosene le spese, oppure il prezzo dei materiali e della manodopera utilizzata per costruire il garage. Si tratta di una scelta di Caio, che Tizio però non ha accolto nell'uno e nell'altro caso;

 

 

 

Risposta 18

 

 

 

19) Tizio ha un terreno che confina con quello di Caio; un bel giorno Caio decide di costruire un capannone a ridosso del confine di Tizio, ed esattamente, facendosi i suoi calcoli, e aiutandosi anche con le mappe catastali e con l'aiuto di un geometra, stabilisce che il muro esterno del capannone cadrà esattamente sul confine fra il suo terreno e quello di Caio; accade però un fatto imprevisto; le mappe in realtà erano sbagliate, e sono state rettificate pochi giorni dopo che Tizio aveva costruito il suo capannone; si viene a scoprire che il confine del terreno fra Tizio e Caio non era quello che risultava dalle mappe, e la conseguenza concreta è che Caio ha costruito parte del suo capannone sul terreno di Tizio. Passano tre mesi, e Caio comincia a preoccuparsi; pensa infatti che parte del suo capannone sia in realtà di Tizio, che potrebbe al limite anche chiedere di essere riconosciuto proprietario di quella parte del capannone che è entrata sul suo fondo; di conseguenza va dall'avvocato per chiedere consiglio; che cosa gli dirà l'avvocato?

 

a) l'avvocato gli dirà che è vero che Caio non ha alcuna colpa in quello che è accaduto, ma è anche vero che parte del capannone è diventato di proprietà di Tizio; di conseguenza o si metterà d'accordo con Tizio per far abbattere quella parte di capannone che è entrata nel terreno di Tizio, o dovrà accettare il fatto che il capannone sarà in comproprietà tra lui e Tizio;

b) l'avvocato gli dirà che in questo caso si applicherà l'articolo 938 in materia di accessione invertita; per come sono andate le cose Caio è diventato automaticamente proprietario di quella porzione di fondo che era di Tizio; in effetti ha costruito parte un capannone sul terreno di Tizio in perfetta buona fede, visto che si era fidato delle mappe catastali; la sua buona fede gli fa acquistare automaticamente la proprietà del terreno di Tizio occupato dal suo capannone, ma l'avvocato lo avverte che comunque dovrà pagare a Tizio il valore del terreno che è diventato di sua proprietà;

c) l'avvocato gli dirà che in queste ipotesi c'è spazio per l'applicazione dell'articolo 938 in tema di accessione invertita; in effetti l'ingresso della proprietà di Tizio è avvenuto in buona fede, ma questo però non lo rende automaticamente proprietario di quel terreno, bensì lo legittima, visto che sono passati tre mesi a chiedere di diventare proprietario della porzione di terreno da lui occupata; l'avvocato lo avverte che non è detto che il tribunale automaticamente accetterà la sua domanda, e nei casi in cui ciò lo facesse dovrà comunque pagare il valore del suolo di Tizio che è diventato di sua proprietà, oltre il risarcimento dei danni se se ne presentano le condizioni;

 

 

 

Risposta 19

 

 

 

20) Tizio si diletta nella realizzazione di opere artistiche, o almeno così pensa lui; a un certo punto decide di costruire un tavolino con delle forme particolari, e poiché vuole fare un'opera che sia preziosa, fa forgiare dei tubi che servono da struttura portante del tavolino, e questi dubbi sono addirittura costituiti da una lega particolare di argento rinforzato; questi tubi sono di proprietà di un'altra persona, e Tizio li utilizza per la costruzione del tavolino.

Non si tratta in realtà di un lavoro particolarmente complicato, perché i tubi vengono assemblati con delle viti, e poi sopra viene apposto un vetro scuro, tanto che lo stesso tavolino potrebbe essere facilmente smontato, e i tubi recuperati, ma il risultato è sicuramente degno di lode, perché il tavolino assume un aspetto molto gradevole.

Sorge però una controversia fra Tizio che ha costruito il tavolino, e Caio proprietario dei tubi di argento rinforzati; Tizio sostiene che il tavolino è  suo, e si dice disposto a pagare il valore dei tubi di argento, Caio invece sostiene che il tavolino è suo, e si dice disposto a pagare il lavoro, cioè la manodopera, impiegata per costruire il tavolino; chi ha ragione?

 

a) ha ragione Tizio; abbiamo una classica ipotesi di specificazione, cioè l'ipotesi in cui è stata costruita un'opera con materiali di proprietà di un'altra persona; ora in questo caso è evidente che il lavoro deve sempre prendere il sopravvento rispetto alla proprietà dei materiali impiegati, nel senso che chi si è speso per costruire l'opera deve essere riconosciuto proprietario di detta opera, pagando però il valore dei materiali al proprietario di questi;

b) hanno torto tutti e due; in effetti montando i tubi di argento si verifica un'ipotesi di unione ex articolo 939 primo comma del codice civile; ciò vuol dire che entrambi sono diventati proprietari del detto tavolino, ma in diversa proporzione; in sostanza si viene poi scoprire che il lavoro di Tizio nella costruzione del tavolino vale circa 100, mentre il valore dei tubi per la costruzione del tavolino vale novecento; di conseguenza Tizio sarà proprietario al 10%, e Caio sarà proprietario al 90%;

c) Caio ha ragione, in effetti qui abbiamo un'ipotesi di specificazione; in questo caso però è accaduto che il valore dei materiali impiegati sorpassa notevolmente il valore della manodopera usata per costruire il tavolino; in effetti il valore della manodopera può vale pressappoco 10, mentre quello dei materiali vale pressappoco 100; di conseguenza proprietà del tavolino sarà Caio, che però dovrà corrispondere il valore di 10 a Tizio che ha materialmente costruito il tavolino;

 

 

 

 

Risposta 20