Video introduttivo sulla proprietà industriale |
nozione |
ha ad oggetto marchi ed altri segni distintivi, indicazioni geografiche, denominazioni di origine, disegni e modelli, invenzioni, modelli di utilità, topografie dei prodotti a semiconduttori, informazioni aziendali riservate e nuove varietà vegetali. |
Il decreto legislativo del 10 febbraio 2005 n. 3o a norma dell'art. 15 della legge delega 12 dicembre 2002 n. 273 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2005, n. 52, ha introdotto nel nostro ordinamento il codice della proprietà industriale per fornire una disciplina unitaria ai segni distintivi e ad altri diritti che si possono acquisire mediante brevetto.
La nuova disciplina si sostituisce ed abroga (art. 246 d.lgs. n. 20\2005) la
precedente legislazione speciale in merito ai marchi, agli altri segni
distintivi e in materia di brevetti.
È nata, quindi, una nuova disciplina speciale che ha il pregio di rendere
organica una materia divisa in numerose disposizioni speciali, che si aggiunge e
integra quella prevista dal codice civile dall'art. 2563 all'art. 2594.
Abbiamo definito la proprietà industriale, ma prima di parlarne è necessario un inquadramento più generale. Sappiamo cos’è, dal diritto privato, il diritto di proprietà, ( se non altro perché è spiegato su questo sito nella sezione di diritto privato) e cioè il potere del proprietario di godere e disporre in maniera piena e esclusiva delle sue cose, anche se con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico (art. 832 c.c.). E..cosa sono le cose? Possiamo rispondere che sono beni, o meglio sono beni le cose che possono formare oggetto di diritti( art. 810 c.c.).
I beni possono essere materiali e immateriali,
quelli materiali si “toccano” e si “vedono”, come una pentola che
bolle, che si vede, ma è meglio non toccarla, almeno fino a
quando è sul fuoco.
Anche le energie sono beni materiali. I beni
immateriali, invece, li possiamo percepire solo con il ragionamento,
e non con i sensi, come la creazione di un’opera artistica o
tecnica. Certo, anche una canzone o un romanzo si esprimeranno
o si potranno esprimere attraverso un supporto materiale, ma qui non
stiamo parlando dell’oggetto che può avere le sue vicende, ma
dell’idea, del concetto.
Anche questi sono beni e possono essere
oggetto di proprietà, e quindi abbiamo la proprietà delle cose-beni
materiali, e la proprietà delle cose-beni immateriali.
La disciplina concreta, però, seppure si
esprime nella regola fondamentale dell’art. 832 c.c. è
necessariamente diversa e vi sono due grandi categorie della
proprietà immateriale - intellettuale, cioè la proprietà industriale
e la proprietà letteraria e artistica.
Abbiamo quindi il concetto generale di proprietà intellettuale,
suddiviso in proprietà industriale e quella che si esprime nel
concetto di proprietà letteraria e artistica.
I diritti che formano oggetto della proprietà intellettuale (cioè i Property Rights -IPR) possono raggrupparsi in due categorie:
a) Diritti personali, cioè il diritto morale di essere riconosciuto
autore dell’opera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio.
Si tratta di un diritto
personalissimo e inalienabile;
b)
Diritti patrimoniali che
derivano dallo sfruttamento economico del risultato della propria
attività creativa. Si tratta di diritti disponibili e trasmissibili.
Adesso non ci occupiamo del diritto di proprietà relativo alle
opere dell’ingegno creativo, che fanno riferimento al mondo
dell’arte e della cultura (come, ad es. le opere letterarie o
fotografie e quadri) che sono oggetto del diritto d’autore,
ma dell’altra categoria della proprietà intellettuale, cioè la
proprietà industriale, che, come visto nella definizione e secondo
quanto dispone il codice della proprietà industriale all’art.1: “Ai
fini del presente Codice, l’espressione proprietà industriale
comprende marchi e altri segni distintivi, indicazioni geografiche,
denominazioni di origine, disegni e modelli, invenzioni, modelli di
utilità, topografie dei prodotti a semiconduttori, informazioni
aziendali riservate e nuove varietà vegetali”.
Ma in che modo si acquistano i diritti della proprietà industriale?
1)
Brevettazione: le invenzioni, i modelli di utilità, le nuove
varietà vegetali.
2)
Registrazione: i marchi, i disegni e modelli, le topografie dei
prodotti a semiconduttori.
Abbiamo quindi:
a) Diritti titolati, che derivano dalla brevettazione o registrazione;
b) Diritti non titolati, in tutti gli altri casi in cui la tutela deriva in presenza dei presupposti previsti dalla legge.
Questo non vuol dire che il Cpi non si occupi
di questi diritti non titolati e non ponga regole particolari, solo
che , di regola, i poteri che derivano dai diritti non titolati non
hanno bisogno della brevettazione o registrazione. Il
brevetto o la registrazione, ( rilasciati dall’UIBM - Ufficio
Italiano Brevetti e Marchi) sono atti amministrativi che, secondo
l’art. 2 comma 3 del Cpi: ha
natura di accertamento costitutivo e dà luogo a titoli soggetti ad
un regime speciale di nullità e decadenza sulla base delle norme
contenute nel presente codice.
Ciò vuol dire che solo con il brevetto o la registrazione sorgono tali diritti, anche se vi sono delle eccezioni, come nel caso del marchio non registrato.
Quando si
acquista la proprietà industriale.
Per stabilire la priorità per l'uso del diritto
di proprietà industriale si guarda alla data del deposito della
domanda diretta a ottenere il relativo titolo, sia che riguardi un
brevetto sia che riguardi una registrazione (art. 4 d.lgs. n.
20\2005).
La domanda può essere depositata anche in uno Stato
diverso dall'Italia e, in tal caso, si fa riferimento all'art. 4
della Convenzione di Unione di Parigi, cui ha aderito anche
L'Italia.
È essenziale, però, al fine di ottenere la priorità,
che il deposito sia stato effettuato secondo le regole della
legislazione nazionale dello Stato dove è stato effettuato.
La comunione e la proprietà industriale.
Occupiamoci ora specificamente delle varie ipotesi previste dal codice della proprietà industriale, cominciando dai segni distintivi dell'imprenditore.
Oltre ai tradizionali segni distintivi il codice della proprietà industriale
ha previsto e regolato altre figure distintive affini al marchio.
Queste sono:
Le indicazioni geografiche non sono oggetto di brevetto o registrazione, ma vi è il divieto di usarle al di fuori dei casi previsti dalla legge;
Analogamente accade per le informazioni aziendali e le esperienze tecnico industriali segrete (art. 98 cod. prop. ind.). La divulgazione a terzi, l'acquisizione o l'utilizzazione di tali informazioni è vietata; anche in questo caso, però, è pur sempre possibile essere tutelati attraverso la disciplina sulla concorrenza sleale.
Oggetto della proprietà industriale sono anche le invenzioni, tutelabili sono con il brevetto di cui ci occupiamo nel sottostante collegamento.
Esaurita l'elencazione dei diritti regolati dal codice della proprietà industriale, consideriamo la tutela accordata al titolare di detti diritti.
Della materia se ne occupano gli artt. 117 e ss. del codice della proprietà
industriale;
le disposizioni di questi articoli sono essenzialmente di natura processuale e
interessano più la procedura civile che il diritto commerciale;
ai nostri fini, però, è bene sottolineare che chi si ritiene leso nel suo
diritto di proprietà industriale può ottenere una serie di provvedimenti di
natura cautelare, mentre quando vi è stato l'accertamento da parte del giudice
della violazione, questi può condannare la parte soccombente, oltre al
risarcimento del danno, a una serie di sanzioni civili che hanno lo scopo di
evitare che si verifichi nuovamente la violazione.
Vediamo, allora, quali provvedimenti può pronunciare il giudice.
provvedimenti cautelari |
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Vediamo ora la situazione nel caso in cui sia stata accertata la violazione.
provvedimenti presi con sentenza |
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Oltre e indipendentemente da questi sono previste sanzioni penali e amministrative (art. 127 cod. prop. ind.) a carico di chi viola i diritti garantiti dal codice della proprietà industriale.
Rispondi a queste domande
1) La proprietà industriale fa parte del diritto di proprietà?
2) Come si acquista il diritto di proprietà su una cosa?
3) Come si acquista il diritto di proprietà su un marchio?
4) Che cosa sono gli IPR?
5) Tizio ha comprato un libro dell'autore Sempronio, poi dopo averlo letto lo vende, ma Sempronio lo cita in giudizio sostenendo che così facendo ha violato il suo diritto di autore, perché solo a lui spettano i diritti di commercializzazione dell'opera; come andrà a finire?
6) Che significa dire che la proprietà industriale può essere data in comunione?