2 Domande Contratto e altre fonti delle obbligazioni
11)
Tizio vuole vendere un terreno, e mette degli annunci pubblicitari su
Internet dove si dichiara che il terreno è in vendita; perché il prezzo
che chiede lo dichiara trattabile, e poiché il terreno è in ottima
posizione, riceve molte comunicazioni.
Tra le
tante gli sembra che quella di Caio sia la più seria; si mette quindi in
contatto con Caio, e i due iniziano a trattare sul prezzo di vendita.
Caio è
molto scrupoloso, e infatti pretende tutta la documentazione del
terreno, e pretende pure che Tizio faccia fare una perizia su questo
terreno, per vedere se lo stesso terreno è idoneo agli scopi cui intende
destinarlo; Caio infatti vuole impiantare in questo terreno una piscina,
e quindi è necessario verificare se è possibile seguire gli scavi, e se
è possibile ottenere tutte le autorizzazioni amministrative.
Tizio
avverte Caio che tali perizie influiranno sul prezzo della vendita, ma
Caio dice di non preoccuparsi, perché se tutto risulterà a posto farà
una giusta offerta per l'acquisto del terreno.
Tizio
quindi si mette all'opera, si procura tutte le informazioni, e
contemporaneamente respinge altre offerte di trattative che gli erano
giunte ad altre parti, proprio perché crede nella serietà di Caio.
Alla
fine Tizio invia tutta la documentazione a Caio, dove risulta
chiaramente che il terreno è esattamente idoneo agli scopi di Caio; Caio
allora si dichiara disposto a comprare il terreno a € 450.000.
Tizio
chiede un paio di giorni per pensarci, e alla fine decide di accettare,
ma non riesce più a mettersi in comunicazione con Caio. Dopo una serie
di telefonate e anche lettere rivolte a Caio, dove viene sollecitato ad
incontrarsi, Tizio capisce che in realtà Caio non era realmente
intenzionato a comprare il terreno, e decide alla fine di vendere il
terreno a Sempronio che gli aveva offerto € 400.000. Tizio però non è
contento di come sono andate le cose con Caio, e va dall'avvocato per
sapere come deve comportarsi; cosa dirà l'avvocato a Tizio?
a)
l'avvocato dirà a Tizio che fin quando sono in corso le trattative,
anche se molti punti del futuro contratto erano stati stabiliti, il
contratto comunque non è concluso, e di conseguenza nessun obbligo può
ritenersi gravante sulle parti. Certo Caio non si è comportato nella
maniera migliore possibile, ma fino a un secondo prima della stipula di
un contratto, le parti sono sempre libere di ripensarci, e quindi Tizio
nei confronti di Caio non può fare assolutamente nulla;
b)
l'avvocato dirà a Tizio che il contratto in realtà era già concluso,
perché c'era l'accordo su tutti i punti, tanto che è stato lo stesso
Caio a fare la proposta dei € 450.000, proposta poi che Tizio ha
accettato; di conseguenza Tizio avrà due strade davanti a sé: chiedere
l'adempimento coattivo del contratto stipulato, oppure la risoluzione
del contratto e il risarcimento dei danni; c) l'avvocato dirà Tizio che il contratto non si è concluso, ma è anche vero che Caio si è comportato in maniera molto scorretta; quindi il contratto non si è concluso, ma Caio dovrà a Tizio i danni dovuti al suo comportamento scorretto, sia quelli dovuti per le spese inutili che ha sostenuto, sia quelli derivati da mancato guadagno dovuto al fatto di non aver venduto il terreno al prezzo che lo stesso Caio gli aveva proposto;
12)
Tizio è un imprenditore, e ha a che fare con moltissime persone; ogni
qualvolta conclude un contratto con uno di loro, deve redigere un testo
apposito.
A un
certo punto si decide a redigere un contratto standard da far accettare,
se vogliono, ai suoi clienti.
Si
rende conto però che le pagine di questo contratto sono troppe, e allora
pensa di redigere un modulo base di contratto per i suoi clienti, e un
opuscolo informativo liberamente distribuibile è pubblicato anche sul
suo sito Internet, sulle altre condizioni non essenziali del contratto.
Un bel
giorno si reca da Tizio l'acquirente Caio, che è interessato ad
acquistare alcuni beni che Tizio mette in vendita; a questo punto il
dipendente di Tizio gli sottopone il contratto su un modulo base, Caio
lo legge e firma il contratto; poi vede che l'esecuzione concreta del
contratto è in parte diversa da quello che pensava; per esempio era
stabilito che la merce doveva essere ritirata dallo stesso Caio, e non
consegnata da Tizio.
Si
reca allora da Tizio, e Tizio gli sottopone l'opuscolo informativo, dove
sono indicate le condizioni integrative del contratto, opuscolo, gli
ricorda Tizio, liberamente a disposizione di tutti i suoi clienti nei
locali dell'azienda, ma anche pubblicato sul sito Internet dello stesso
Tizio; Caio però non è d'accordo, e dice che lui non ha conosciuto
queste particolari condizioni, né le ha firmate; di conseguenza non può
essere ritenuto vincolato a queste ultime condizioni. Tizio però rimane
sulla sua posizione, e quindi Caio va dall'avvocato per sapere come
comportarsi;
a) l'avvocato dirà a Caio che le condizioni che Tizio gli ha successivamente sottoposte vanno a integrare il testo contrattuale che lui ha firmato, e di conseguenza non potrà sollevare eccezioni in proposito;
b)
l'avvocato dirà Caio e le condizioni di questo tipo non sono altro che
le clausole vessatorie ex articolo 1341 del codice civile; di
conseguenza le condizioni generali predisposte da Tizio sono certamente
valide, ma questa in particolare, cioè il ritiro della merce a carico
dello stesso Caio, è una clausola vessatoria, e poiché è contenuta in un
modulo o formulario, necessitava di una specifica approvazione per
iscritto da parte dello stesso Caio, cosa che non è avvenuta;
c)
l'avvocato dirà a Caio che Tizio non poteva imporre la clausola, non
tanto perché di per sé non fosse legittima, ma perché essendo una
condizione generale di contratto, lo stesso Tizio doveva fare quanto
possibile affinché la condizione fosse conosciuta, e invece Tizio la
resa solamente conoscibile; di conseguenza questa condizione non può
essere considerata facente parte del contratto;
13)
Tizio è un imprenditore, e ha a che fare con molti clienti.
Proprio per la sua attività redige un contratto su un modulo, che i suoi
clienti, devono, se vogliono, firmare; Tizio però sa anche che nel
contratto ha inserito una serie di clausole vessatorie, tra cui c'è
quella che stabilisce che il foro competente per le eventuali liti è
quello del luogo dove si trova la sede legale dell'impresa di Tizio. Le
clausole sul modulo devono essere specificamente approvate per iscritto.
Caio è
intenzionato ad acquistare una delle autovetture che Tizio mette in
vendita, questa auto gli serve per l'uso strettamente personale, non per
il suo lavoro, visto che lavora esclusivamente tramite computer, e
quindi non ha bisogno dell'autovettura per svolgerlo; il contratto è
stipulato tramite modulo standard presso la residenza di Caio;
acquistata l'autovettura da Tizio, sorgono dei problemi circa l'autovettura
acquistata, e allora, dopo essere falliti tentativi di risolvere
bonariamente la cosa con Tizio, Caio cita in giudizio Tizio, ma non
davanti al tribunale dove c'è la sede dell'impresa di Tizio, ma nel
tribunale del luogo dove è stato stipulato il contratto, e cioè del
tribunale del luogo della residenza di Caio.
L'avvocato di Tizio però eccepisce l'incompetenza per territorio,
dicendo che il giudice competente è quello del luogo dove si trova
l'impresa di Tizio, e non quello del luogo dove è stato stipulato il
contratto, e a sostegno della sua tesi deposita il contratto di
acquisto, dove c'è anche la specifica firma di Caio sulla deroga alla
competenza per territorio; Caio però si oppone. Cosa deciderà il
giudice?
a) il
giudice deciderà in favore di Tizio; è vero, infatti, che stata messa la
clausola vessatoria circa la deroga alla competenza per territorio ex
articolo 1341 del codice civile, ma è anche vero che proprio questa
clausola è stata espressamente approvata per iscritto da Caio, e quindi
la competenza per territorio è quella affermata da Tizio; b) il giudice deciderà in favore di Caio; infatti Caio è un consumatore, e anche se ha firmato la clausola, questa si presume comunque vessatoria, salvo che lo stesso Tizio non dimostri che sia stata oggetto di una specifica trattativa; ora Tizio afferma puramente e semplicemente che il giudice competente è quello che dice lui, senza però dare alcuna prova che la clausola è stata oggetto di una specifica trattativa;
c) la
clausola che Tizio ha sottoposto a Caio è certamente una clausola
vessatoria, e che anche dovrebbe valere solo se sia stata specificamente
approvata da Caio, cosa che è avvenuta, e anche dovrebbe valere se fosse
stata oggetto di una specifica trattativa; il fatto è che Caio non è un
consumatore, ma un commercialista, e quindi a lui non gli spetta la
tutela accordata dal codice del consumo, ma la normale tutela prevista
dal codice civile ex articolo 1341; di conseguenza poiché Caio ha
espressamente approvato per iscritto la clausola vessatoria sulla deroga
relativa alla competenza per territorio, tale clausola è perfettamente
valida, e il giudice competente sarà quello dove si trova la sede legale
dell'impresa di Tizio;
14)
Tizio deve comprare un appartamento da Caio, e dopo lunghe trattative
finalmente trovano un accordo sul prezzo; Caio però pretende un anticipo
sul prezzo finale; così i due si incontrano e redigono un breve scritto,
con questo tenore:” Tizio versa come acconto a Caio la somma di 10.000
euro sul prezzo finale di 250.000 euro per l’acquisto dell’appartamento
sito in via tal dei tali, n. 54 scala A interno 12 sito in Roma, Italia;
Caio accetta la somma di acconto di 10.000 euro e si dichiara d’accordo
a trasferire a Tizio l’appartamento a Caio a 250.000 che saranno
versati, detratto l’acconto, con assegno di Tizio quando i contraenti si
vedranno davanti al notaio per la redazione del contratto per atto
pubblico”.
Accade
però che dopo questo atto, Caio riceve un’offerta per l’appartamento di
300.000 euro da parte di Sempronio, e subito va dal notaio per la
stipulazione del contratto e contestualmente fa un bonifico a Tizio di
10.000 euro come restituzione della somma data in acconto; Tizio però
non ci sta, e va dall’avvocato per chiedere consiglio. Cosa dirà
l’avvocato?
a)
l’avvocato dirà che il contratto stipulato tra Tizio e Caio è un
preliminare di vendita, ma è anche accaduto che questo non è stato
trascritto, e quindi non può essere opposto a Sempronio nuovo
acquirente; di conseguenza non è possibile agire ex art. 2932, ma sarà
comunque possibile chiedere i danni a Caio; b) L’avvocato dirà che Caio non poteva vendere il bene a Sempronio, perché i due già avevano stipulato un contratto di compravendita all’atto del versamento dell’acconto; tuttavia poiché è molto probabile che Sempronio già avrà trascritto il suo atto di acquisto, per Tizio non vi sarà altra strada che chiedere il risarcimento del danno a Caio;
c)
l’avvocato dirà a Tizio che non c’è nulla da fare; il trasferimento di
un bene immobile, infatti, deve avvenire solo davanti al notaio; i due
infatti si erano impegnati in tal senso; Tizio potrà chiedere semmai
solo i danni per responsabilità precontrattuale e comunque fa notare che
Caio ha prontamente restituito l’acconto;
15)
Tizio è mandatario di Caio da tempo, e nessun termine è stato fissato
per l’esecuzione del mandato; Tizio però non è più interessato al
mandato e invia a Caio una comunicazione con cui recede con effetto
immediato dal mandato; Caio però gli ricorda che questa cessazione
improvvisa, gli provocherà dei danni e che comunque non si può recedere
da un contratto se entrambe le parti non sono d’accordo a farlo; Tizio
però non cambia idea e Caio va dall’avvocato per sapere cosa fare; cosa
dirà l’avvocato?
a)
l’avvocato dirà che nei contratti di durata senza termine è sempre
possibile recedere essendo solo necessaria una comunicazione, cosa che
Tizio ha fatto; quindi non si può fare più nulla per tenere ancora
legato Tizio;
b)
l’avvocato dirà che Tizio non poteva recedere, perché, come ritiene Caio
il recesso è possibile sono con l’accordo di entrambe le parti o perché
già previsto nel contratto; c) l’avvocato dirà che Tizio poteva recedere anche senza giusta causa; tuttavia era necessario che inviasse un congruo preavviso a Caio, cosa che non ha fatto, e quindi fermo restando che il recesso sarà comunque valido, dovrà comunque risarcire i danni a Caio;
16)
Tizio e Caio si conoscono da molto tempo, e sono anche i rapporti di
affari; Caio in particolare deve molto a Tizio che lo ha aiutato in
diverse occasioni.
a) l'avvocato dirà che Sempronia dovrà aspettare che la situazione fra Tizio e Caio si risolva; in effetti Caio si sta riferendo a problemi che derivano proprio dal contratto in base al quale ha assunto l'obbligo di riparare la vettura di Sempronia, e quindi ha tutto il diritto di far valere contro di lei le eccezioni che derivano da questo contratto;
b)
l'avvocato dirà che Sempronia ha tutto il diritto di ottenere la
prestazione promessa, perché i problemi che sono intercorsi fra Tizio e
Caio, sono problemi che non toccano il terzo, che in questo caso è
Sempronia; di conseguenza Caio non può sollevare le eccezioni che
derivano da altri rapporti intercorrenti fra lui e Tizio, e quindi dovrà
eseguire la riparazione, e poi vedersela per il resto con lo stesso
Tizio;
c)
l'avvocato dirà che Caio ha tutto il diritto di sollevare queste
eccezioni nei confronti di Sempronia ma non perché Sempronia sia un
terzo, ma perché Sempronia è parte del contratto che è stato stipulato
fra Tizio e Caio; in effetti la sua adesione non è altro che
accettazione del contratto stipulato fra i due; di conseguenza non può
ignorare tutto quello che fa riferimento a questo contratto, e quindi
necessariamente si vedrà esposta alle eccezioni che Caio poteva
sollevare nei confronti di Tizio;
17)
Tizio è proprietario di un prezioso orologio, dal valore stimato di €
2000; certo punto decide di venderlo, e contatta più persone. Il primo,
Caio, gli offre appunto € 2000, Tizio accetta, ma Caio si rifiuta di
consegnargli un qualsiasi acconto fin quando non avrà l'orologio; Tizio
accetta lo stesso; subito dopo però si presenta Sempronio che è disposto a
comprare l'orologio a 2100 euro, e si dichiara disponibile a versare a
Tizio un acconto di € 200; Tizio accetta, e riceve l'acconto. Si
presenta poi da Tizio l'affascinante Sempronia, che chiede di comprare
l'orologio a € 1500; Tizio ammaliato dalla bellezza di Sempronia,
accetta, e senza che Sempronia abbia pagato, le consegna
l'orologio; chi fra i tre è diventato proprietario dell'orologio?
a) il
proprietario è Caio, perché è stato il primo a stipulare il contratto;
di conseguenza Tizio ha venduto un orologio che in realtà non era più
suo;
b) il
proprietario dell'orologio è Sempronio, perché Sempronio ha versato
anche l'acconto, a differenza di Caio che non ha versato nulla; c) il proprietario dell'orologio è Sempronia;
18)
Tizio deve eseguire una prestazione non di carattere personale nei
confronti di Caio; i due decidono il valore della prestazione e le
modalità della stessa; Tizio però avverte espressamente Caio che è
possibile che al posto suo la prestazione potrebbe eseguirla un'altra
persona, Caio acconsente; accade quindi che Tizio è effettivamente prima
di eseguire la prestazione trova Sempronio che lo sostituirà nella
esecuzione della prestazione nei confronti di Caio; i due quindi
stipulano un contratto in base al quale la prestazione che doveva
eseguire Tizio nei confronti di Caio, la farà Sempronio; Sempronio
allora si presenta da Caio per eseguire la prestazione, ma Caio si
rifiuta di accettarla; di fronte al rifiuto di Caio, Sempronio pensa di
costituirlo nella mora del creditore; fa bene Sempronio ad agire così?
a)
Sempronio fa certamente bene ad agire in tal modo, perché Caio aveva
preventivamente aderito alla sostituzione del contraente Tizio con un
altro; il contraente è appunto Sempronio, e di conseguenza Caio non si
può rifiutare di accettare la prestazione, e quindi può essere
considerato in mora;
b)
effettivamente Caio aveva acconsentito alla sostituzione del contraente
Tizio, ma non è possibile che sia sostituito un contraente a un altro
senza che poi il contraente ceduto, che è Caio, non accetti
questo nuovo contraente al posto
del vecchio; in effetti è vero che è possibile cedere la propria
posizione contrattuale, ma è anche vero che questa sostituzione non può
avvenire al buio; di conseguenza Caio dovrà comunque verificare prima se
Sempronio è in grado di eseguire la prestazione doveva eseguire Tizio, e
solo dopo, e eventualmente, potrà decidere di accettare l'avvenuta
cessione; c) Tizio aveva tutto il diritto di cedere il contratto a Sempronio ma è anche vero che non può inviare a Caio lo stesso Sempronio. Tizio avrebbe dovuto prima notificare l'avvenuta cessione a Caio, oppure era necessario che Caio accettasse, nel senso che prendesse conoscenza, del fatto che il nuovo contraente era Sempronio; ma Sempronio si è anche presentato così semplicemente da Caio volendo eseguire la prestazione, impedendo quindi allo stesso Caio di rendersi conto di quello che era accaduto; di conseguenza per fare in modo che Caio accetti la prestazione di Sempronio, sarà necessario che lo stesso Tizio gli notifichi l'avvenuta cessione del contratto, oppure lo mette in grado di accettare la prestazione di Sempronio, informandolo di quanto è accaduto;
20)
Tizio stipula un contratto con Caio, ma al momento dell'esecuzione
sorgono problemi circa l'interpretazione di alcune clausole del
contratto; Caio sostiene che lo stesso comportamento di Tizio dopo la
stipula del contratto, gli ha fatto pensare che una certa clausola
andava interpretata nella maniera che lui pensava, ma Tizio si oppone,
sostenendo che in realtà nel contratto si evince chiaramente come andava
interpretata la clausola; la situazione peggiora sempre di più, perché
contrasto si estende anche sul tipo di operazione contrattuale che due
hanno posto in essere. Poiché tutti e due hanno comunque interesse
all'adempimento di questo contratto, la questione va a finire davanti al
giudice; Tizio sostiene, in merito alla clausola contestata, che non
sono possibili interpretazioni di sorta, e quindi la clausola andrà
eseguita così come risulta dal contratto, ma Caio si oppone; Tizio
sostiene che il contratto stipulato è del tipo X, mentre Caio sostiene
che il contratto stipulato è del tipo Y. Come dovrà comportarsi il
giudice in questo caso?
a) il giudice non potrà dare ragione a Caio nel momento in cui afferma che poiché il contratto parla chiaro, dovrà essere necessariamente interpretato nel modo che lui pensa. Ciò perché sarà necessario andare a ricercare la comune intenzione delle parti, che si evince anche dai comportamenti che le parti hanno tenuto dopo la stipulazione del contratto; analizzerà quindi i comportamenti dei due, per sapere come va interpretata la clausola contestata; in merito alla qualificazione del contratto, il giudice dovrà prima di tutto individuarne la causa, e dopodiché procederà alla sua qualificazione, anche in senso diverso da quello che le parti gli hanno prospettato;
b) il
giudice darà parzialmente ragione all'uno e parzialmente ragione
all'altro; effettivamente il tenore letterale del contratto dà ragione a
Tizio in merito alla interpretazione della clausola contestata; il
codice infatti mette in evidenza il principio in base al quale in claris
non fit intepretatio; sulla qualificazione però potrebbe dare ragione
all'uno o all'altro, perché è vincolato alla richiesta di
interpretazione in merito al tipo di contratto avanzata dalle parti, ex
articolo 112 del codice di procedura civile;
c) il
giudice dovrà espressamente attenersi alle richieste che le parti gli
hanno fatto; quindi in merito alla clausola contestata, vedrà la
posizione di Tizio e la posizione di Caio, potendo poi scegliere fra le
due quelle che gli sembra più opportuna; in merito alla qualificazione
del contratto, il giudice anche qui sceglierà tra la posizione di Tizio
e la posizione di Caio, potendo scegliere tra queste due;
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