Risposta


12) Tizio è un imprenditore, e ha a che fare con moltissime persone; ogni qualvolta conclude un contratto con uno di loro, deve redigere un testo apposito.

A un certo punto si decide a redigere un contratto standard da far accettare, se vogliono, ai suoi clienti.

Si rende conto però che le pagine di questo contratto sono troppe, e allora pensa di redigere un modulo base di contratto per i suoi clienti, e un opuscolo informativo liberamente distribuibile è pubblicato anche sul suo sito Internet, sulle altre condizioni non essenziali del contratto.

Un bel giorno si reca da Tizio l'acquirente Caio, che è interessato ad acquistare alcuni beni che Tizio mette in vendita; a questo punto il dipendente di Tizio gli sottopone il contratto su un modulo base, Caio lo legge e firma il contratto; poi vede che l'esecuzione concreta del contratto è in parte diversa da quello che pensava; per esempio era stabilito che la merce doveva essere ritirata dallo stesso Caio, e non consegnata da Tizio.

Si reca allora da Tizio, e Tizio gli sottopone l'opuscolo informativo, dove sono indicate le condizioni integrative del contratto, opuscolo, gli ricorda Tizio, liberamente a disposizione di tutti i suoi clienti nei locali dell'azienda, ma anche pubblicato sul sito Internet dello stesso Tizio; Caio però non è d'accordo, e dice che lui non ha conosciuto queste particolari condizioni, né le ha firmate; di conseguenza non può essere ritenuto vincolato a queste ultime condizioni. Tizio però rimane sulla sua posizione, e quindi Caio va dall'avvocato per sapere come comportarsi;

 

a) l'avvocato dirà a Caio che le condizioni che Tizio gli ha successivamente sottoposte vanno a integrare il testo contrattuale che lui ha firmato, e di conseguenza non potrà sollevare eccezioni in proposito;-

b) l'avvocato dirà Caio e le condizioni di questo tipo non sono altro che le clausole vessatorie ex articolo 1341 del codice civile; di conseguenza le condizioni generali predisposte da Tizio sono certamente valide, ma questa in particolare, cioè il ritiro della merce a carico dello stesso Caio, è una clausola vessatoria, e poiché è contenuta in un modulo o formulario, necessitava di una specifica approvazione per iscritto da parte dello stesso Caio, cosa che non è avvenuta;

c) l'avvocato dirà a Caio che Tizio non poteva imporre la clausola, non tanto perché di per sé non fosse legittima, ma perché essendo una condizione generale di contratto, lo stesso Tizio doveva fare quanto possibile affinché la condizione fosse conosciuta, e invece Tizio la resa solamente conoscibile; di conseguenza questa condizione non può essere considerata facente parte del contratto;