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successione legittima
Se il de cuius è morto senza lasciare testamento, la successione è
interamente regolata da norme di legge (art. 457 c.c.), norme che tendono a
favorire le persone che hanno avuto un rapporto di parentela più stretto con
il defunto, rispetto a coloro che hanno un grado di parentela più lontano.
Se, poi, esisteva un rapporto di coniugio, anche il coniuge del defunto
concorrerà con i parenti nella successione ereditaria.
Ma andiamo con ordine. Abbiamo detto che presupposto della successione
legittima è la mancanza di testamento; specifichiamo che questo tipo di
successione ha luogo anche quando un testamento è nullo o è stato annullato,
quando è privo di disposizioni patrimoniali o quando il testamento prevede
solo legati oppure, infine, quando il testamento
dispone solo per alcuni beni. Insomma la mancanza di una valida o
completa volontà del testatore in merito all’individuazione degli eredi che
subentreranno nel suo patrimonio, apre la strada alla successione legittima.
Ciò detto, cominciamo a vedere, insieme all'art. 565 c.c. chi sono le
categorie di successibili, cioè, coloro che hanno titolo alla vocazione
legittima: nella successione legittima l'eredità si devolve al coniuge, ai
discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti e allo
Stato , nell'ordine e secondo le regole stabilite dalla legge.
L'art. 565 individua, quindi, le persone che possono
avere diritto all'eredità, ma non ne disciplina puntualmente l'ordine; in
prima approssimazione possiamo vedere che succedono i parenti e\o il coniuge
ed anche lo Stato. Quest'ultimo, però, succede solo quando non sia possibile
la successione degli altri chiamati.
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