Claudio Mellone, Manuale di Diritto Privato
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rafforzamento del diritto al risarcimento

Come abbiamo visto parlando delle conseguenze dell'inadempimento, il creditore potrà scegliere di chiedere al debitore il risarcimento del danno subìto proprio a causa dell'inadempimento; tale richiesta è però successiva all'inadempimento e potrebbe, comunque, non soddisfare le ragioni del creditore per l'insufficienza del patrimonio del debitore o per le difficoltà e i costi che tale attività comporta.
Per questo motivo il creditore può tutelarsi (d'accordo con il debitore o con l'altra parte contrattuale) per ottenere una tutela preventiva in caso d’inadempimento che, di solito, si sostanzia nella determinazione anticipata della somma dovuta in caso d’inadempimento (nella clausola penale), o nel possesso diretto di una somma di denaro consegnata dal debitore da trattenere sempre in caso d’inadempimento (nella caparra confirmatoria).
Diverso dalla clausola penale e dalla caparra è il diritto di ritenzione che permette al creditore di trattenere un bene del debitore in suo possesso sino all'adempimento.  Ne troviamo diverse ipotesi sparse nel codice civile (ad es. artt. 748c.c.1006 c.c.1152 c.c.) tutte eccezionali.
Qui non c'è nessun rafforzamento del diritto al risarcimento poiché la cosa non può essere trattenuta come anticipo di quanto dovuto, né come anticipo del risarcimento ma serve a creare una maggiore pressione sul debitore affinché sia stimolato all'adempimento. Approfondiamo ora quanto abbiamo anticipato nei paragrafi successivi.

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