Qui tutti i lavori giuridici di Claudio Mellone
diritto di proprietà
Il diritto di proprietà è
quello che forse più di qualsiasi altro interpreta uno dei fondamentali
bisogni dell'uomo, quello di avere un suo spazio dove può liberamente
esplicarsi.
Questo spazio, separato da quello degli altri
esseri umani, è composto di luoghi e cose dove l'uomo può sviluppare
liberamente il suo dominio, senza interferenze da parte di altri individui.
Sin dai tempi più antichi questo bisogno è stato sempre riconosciuto dalle
comunità umane, a volte come vero proprio dominio assoluto su luoghi, beni e
anche persone, altre volte in una forma più attenuata dai vincoli imposti da
ordinamenti giuridici evoluti. Le attuali società democratiche hanno sempre
riconosciuto piena cittadinanza al diritto di proprietà, ma con dei limiti,
poiché nell'attuale stato di evoluzione giuridica e sociale, ripugna pensare
che il proprietario abbia un dominio assoluto sui suoi beni, dominio che in
certi casi può anche contrastare con i superiori interessi della
collettività.
Di questa necessità si è fatta carico la
nostra legge fondamentale,
La proprietà privata può essere, nei casi
preveduti dalla legge e salvo indennizzo, espropriata per motivi di
interesse generale.
La legge stabilisce le norme e i limiti della
successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità”.
La proprietà non è quindi una forma di sovranità
sui beni, ma è un diritto che deve armonicamente inserirsi nel più ampio
contesto sociale e non contrastare con esso. Per il proprietario vi saranno,
quindi, non solo diritti (o meglio facoltà, espressione del diritto di
proprietà), ma anche doveri, che renderanno il diritto di proprietà non solo
utile per il proprietario, ma anche per la società. In questo si esplica la
funzione sociale della proprietà che non per questo, però, potrà divenire
qualcosa di diverso da quanto è espresso dall'art. 832 c.c. È vero, infatti,
che l'art. 42 della Costituzione riconosce e determina la funzione del
diritto di proprietà, ma è pur sempre l'art. 832 del codice civile che ne
definisce il contenuto.
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