Risposta
65) Tizio deve avere una grossa somma di denaro dal suo debitore Caio,
esattamente deve avere €
50.000. Nel momento in cui Tizio fece credito a Caio, lo stesso Caio
aveva un patrimonio sufficiente per garantire comunque Tizio circa il
pagamento della somma dovuta; per la precisione Caio aveva un terreno
dal valore complessivo di € 80.000, un terreno, tra le altre cose, posto
in una posizione tale che, in caso di inadempimento di Caio, poteva
essere con una certa facilità venduto in seguito a un processo
esecutivo.
Accade però una cosa che Tizio non aveva previsto; Caio concede in
usufrutto il suo terreno a Sempronio, ed è stabilito che l'usufrutto
durerà per tutta la vita dell'usufruttuario Sempronio.
Accade poi un'altra cosa, Caio non dà i € 50.000 a Tizio, che non ha
alcun modo per recuperare questi soldi; in realtà potrebbe agire facendo
vendere il terreno di proprietà di Caio, ma questo terreno con
l'usufrutto vale al massimo di € 10.000, quindi totalmente insufficiente
per coprire il valore del suo credito; allora Tizio va dall'avvocato;
che cosa potrà consigliare l'avvocato al povero Tizio?
a) l'avvocato potrà fare poco in questo caso; in effetti Tizio potrebbe
agire con l'azione revocatoria prevista dall'articolo 2901 del codice
civile; ed è anche abbastanza evidente che vi sono tutte le condizioni
per la revocatoria, tranne una, però. C'è il pregiudizio per Tizio, e
molto probabilmente, ma questo è da dimostrare, c'è anche la malafede di
Caio, e c'è anche la malafede del terzo, e cioè l'usufruttuario
Sempronio; quello che non c'è, però, è l'atto di disposizione, perché il
terreno non è stato venduto a Sempronio, ma gli è stato concesso in
usufrutto, e di conseguenza non si può agire in revocatoria;
b) l'avvocato dirà Tizio che la situazione è sicuramente
difficile, eppure ci potrebbe essere uno spiraglio per agire in
revocatoria; quello che manca è l'atto di disposizione, ma l'usufrutto
costituito da Caio a favore di Sempronio, anche se tecnicamente non è un
atto di disposizione, sostanzialmente può essergli parificato, perché si
tratta di un usufrutto che diminuisce enormemente il valore del terreno
oltre a far perdere al proprietario gran parte delle sue facoltà;
partendo da questo presupposto si potrà agire in giudizio in
revocatoria, anche se dal punto di vista strettamente tecnico non c'è
stato un vero e proprio atto di disposizione;
c) l'avvocato gli dirà che in questo caso c'è ben poco da fare, ma
suggerisce Tizio di agire in surrogatoria nei confronti
dell'usufruttuario Sempronio, chiedendo che i canoni che Sempronio
dovrebbe pagare a Caio, siano assegnati direttamente a lui fino alla
soddisfazione del suo credito;
|