Risposta
10)
Tizio vuole acquistare un oggetto, ed esattamente si tratta di una
preziosa statua cinese, risalente a più di 1000 anni fa; a questo punto
si reca dall'antiquario Sempronio, che ha la statua che a lui interessa;
Tizio
quindi spiega esattamente cosa vuole; l'antiquario a questo punto va a
vedere nel suo magazzino, e trova prova la statua cinese che cerca
Tizio, statua che ha un valore di € 50.000. A questo punto comunica a
Tizio che ha l’oggetto che sta cercando, e il prezzo di vendita.
Tizio
si reca allora al negozio di Sempronio, e dopo un esame sommario della
statua, e al tempo stesso fidandosi della serietà dell'antiquario, la
compra, pagando anche il prezzo pattuito.
Un
giorno Tizio riceve la visita del suo amico Caio, anche lui esperto
antiquario che gli dice che quella statua è certamente cinese, ma non di
1000 anni fa, bensì di cinquecento anni fa; Tizio allora si rende
immediatamente conto di avere sbagliato nell'acquisto, e comunica la
cosa a Sempronio, che però insiste nel fatto che la statua è di 1000
anni fa.
A
questo punto Tizio non ha altra strada che chiedere l'annullamento del
contratto, ma oltre a questo chiede anche il risarcimento del danno
subito all'antiquario Sempronio.
Sempronio alla fine si rende conto che quella statua non è di 1000 anni
fa, e si dichiara pronto a restituire i € 50.000, ma non a pagare i
danni a Tizio, che lo stesso quantifica in € 8000. L'avvocato di Tizio,
però, insiste per ottenere anche il pagamento dei danni; ha ragione
l'avvocato di Tizio?
a) l'avvocato di Tizio ha ragione, perché l'antiquario Sempronio
è vero che non si era reso conto che la statua non aveva 1000 anni ma
avrebbe dovuto rendersene conto, perché si tratta di un antiquario molto
esperto. È vero che Sempronio a un certo punto non si è più opposto
all'annullamento del contratto, ma è anche vero che lui col suo
comportamento ha fatto stipulare a Tizio un contratto inutile, e Tizio
non poteva sapere che quella statua non aveva 1000 anni, perché lui è
solamente un appassionato, non un esperto, ed è per questo che si è
affidato al consiglio della persona che riteneva esperta, cioè
l'antiquario Sempronio. Di conseguenza il contratto sarà annullato, ma
Sempronio dovrà pagare anche i danni che Tizio ha subito;-
b)
nessuno dubita che il contratto era annullabile per errore essenziale,
visto che questo errore era anche riconoscibile da parte dell'antiquario
Sempronio; ma Sempronio non ha certamente agito in dolo nei confronti di
Tizio, perché l'errore è stato comunque di Tizio e anche se fosse stato
in tutti e due, comunque il contratto è annullabile; è vero però che
quando si annulla un contratto per errore, la responsabilità in
definitiva è della parte che ha sbagliato, cioè Tizio nel nostro caso, e
quindi non si può pretendere il risarcimento dei danni dall'altra parte;
ciò non vorrà dire che le spese del processo non dovranno essere
sopportate da Sempronio, perché Sempronio in un primo tempo si è
opposto, e poi resosi conto della situazione non si è opposto più
all'annullamento del contratto; da questo punto di vista indubbiamente
Sempronio dovrà pagare le spese del processo a Tizio, e restituire i €
50.000, ma non dovrà anche corrispondere il risarcimento dei danni; |