Risposta
19) Tizio subisce un danno da Caio; in altre parole Caio per un errore,
lo chiude dentro al suo magazzino, perché non si era reso conto che
Tizio era rimasto dentro per verificare la bontà di alcuni articoli che
erano custoditi nel magazzino. Capita anche che questo fatto avviene di
venerdì sera, e Tizio si rende conto di essere rimasto chiuso dentro al
magazzino, senza la possibilità di uscire, e per quanto urlasse e
facesse rumore, nessuno lo sentiva. Per questo motivo Tizio rimane
chiuso due giorni dentro il magazzino molto freddo, perché il fatto è
accaduto in pieno inverno, e ovviamente nel magazzino non erano tenuti
accesi i riscaldamenti nel fine settimana; il lunedì finalmente il
magazzino riapre, e i dipendenti del magazzino trovano con loro grande
sconcerto Tizio accovacciato in un angolo, in evidente ipotermia e tutto
tremante; chiamata immediatamente l'ambulanza, Tizio è portato in
ospedale, dove gli fanno le cure del caso; dopo circa un mese Tizio
finalmente è dimesso dall'ospedale, ma comunque gli residuano delle
conseguenze di natura fisica e psicologica; l'avvocato di Tizio cita in
giudizio Caio, e chiede i danni che il suo cliente ha subito, sia danni
di natura patrimoniale, perché Tizio il fine settimana doveva svolgere
un'importante consegna che non ha potuto svolgere perché era chiuso nel
magazzino, sia i danni di
natura morale, ex articolo 2059 del codice civile; Caio però si oppone,
sostenendo che effettivamente ha agito in colpa, perché non si è reso
conto e non ha controllato, prima di chiudere, se vi fosse ancora
qualcuno nel magazzino, ma si dice disposto a pagare solamente i danni
patrimoniali, non i danni non patrimoniali, perché, a differenza di
quanto sostiene Tizio, lui non ha effettuato alcun sequestro di persona
nei confronti di Tizio, ed infatti non sapeva proprio che ci fosse
ancora qualcuno nel magazzino; chi ha ragione?
a) ha ragione Caio, è vero infatti che i danni non patrimoniali ex
articolo 2059 possono essere pagati solo quando c'è un reato, come dice
l'articolo 185 del codice penale; in questo caso il reato non c'è,
perché è evidente che Caio non ha effettuato alcun sequestro di persona
nei confronti di Tizio, visto che il sequestro di persona è un reato di
natura dolosa, mentre qui semmai ci può essere la colpa di Caio, e
questo comunque permette a Tizio di ottenere il risarcimento del danno
patrimoniale ex articolo 2043, ma non di quello non patrimoniale ex art.
2059;
b) ha ragione Tizio, infatti in questo caso la responsabilità dei fatti
è talmente evidente, che lo stesso Tizio deve avere risarcimento sia dei
danni patrimoniali, sia dei danni non patrimoniali. Qui non si fa
questione dell'articolo 2059, ma si fa questione di una vera e propria
responsabilità oggettiva; d'altro canto la stessa ammissione di colpa
proveniente da Caio, rende ancora più evidente il diritto al totale
risarcimento per il povero Tizio;
c) Caio ha torto due volte; in primo luogo non è vero che il
comportamento di Caio non abbia cagionato fatti consistenti in reati; è
vero infatti che Tizio ha subito delle lesioni colpose ad opera di Caio;
ma se anche si volesse sostenere che non esiste il reato di lesioni
colpose, e che quindi che di comportamento di Caio è illecito ma non è
reato, spetterebbero a Tizio anche danni morali, perché i danni morali
non spettano solamente quando è stato commesso un reato oppure quando è
stata violata una specifica disposizione di legge ma anche quando è
stato violato un diritto costituzionalmente garantito, e qui sono stati
violati due diritti costituzionalmente garantiti, la libertà personale e
il diritto alla salute;-
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