Risposta
18) Tizio è proprietario di un deposito di sostanze altamente
infiammabili; in questo deposito si svolgevano delle lavorazioni su
queste sostanze; in effetti bisognava travasare queste sostanze e in
parte lavorarle; un brutto
giorno, durante una lavorazione di dette sostanze, si sviluppa un
incendio all'interno di questo deposito; sul posto giungono velocemente
i pompieri, che dopo tre ore di interventi, riescono a spegnere
l'incendio, ma il fumo invade i palazzi vicini, provocando delle
intossicazioni agli abitanti. Questi dopo essere stati ricoverati in
ospedale, citano in giudizio Tizio, chiedendo i danni che hanno subito a
causa dell'incendio sostenendo che Tizio non ha preso tutte le misure
idonee per evitare l'incendio stesso; Tizio risponde dicendo che lui
invece ha usato la diligenza necessaria per evitare fatti del genere, ma
i danneggiati a loro volta ribattono che se questa diligenza fosse stata
adoperata, l'incendio non si sarebbe sviluppato, e quindi Tizio è
responsabile per responsabilità oggettiva; chi ha ragione?
a) hanno ragione sicuramente i danneggiati, perché l'articolo 2050 è
molto chiaro in proposito. Tizio, infatti, svolgeva un'attività
pericolosa per sua natura, e l'attività pericolosa stava nella
lavorazione di queste sostanze altamente infiammabili; in effetti se si
è verificato l'incendio è anche chiaro che qualche misura che doveva
essere idonea non è stata poi in concreto presa; Tizio potrebbe
esonerarsi da responsabilità, ma solo se riesce a provare che le
intossicazioni che hanno subito i danneggiati in realtà non sono state
provocate dal fumo del suo incendio, cosa evidentemente improponibile
vista la situazione concreta;
b) i danneggiati non possono semplicemente affermare che poiché sono
stati intossicati gli spetta risarcimento del danno; dovranno provare
anche la colpa di Tizio ex articolo 2043, mentre sarà molto più facile
per loro provare il nesso fra le intossicazioni subita e il fumo e hanno
inalato; solo nel momento in cui saranno riusciti a provare la
responsabilità di Tizio nella lavorazione di materiali altamente
infiammabili, potranno vincere la causa, salvo che Tizio non riesca a
provare il caso fortuito;
c) la posizione dei danneggiati è troppo rigida; non basta
semplicemente affermare che poiché è avvenuto l'incendio Tizio è
automaticamente responsabile, e l'unica cosa che potrebbe fare è fornire
la prova che in realtà l'intossicazione non è derivata dal fumo
sprigionato dall'incendio, prova che per come si sono svolti i fatti è
praticamente impossibile, visto che è evidente che l’intossicazione
degli abitanti dei palazzi è stato dovuta al fumo sprigionato
dall'incendio del deposito-stabilimento di Tizio; d'altro canto sarebbe
impossibile per Tizio provare di aver adottato tutte le misure idonee
per evitare il danno, perché se l'incendio c’è stato è anche evidente
che una qualche misura non dovrebbe essere stata presa; e allora Tizio
per andare esente da responsabilità dovrà provare che in realtà lui ha
seguito tutte le regole previste dalla legge e dalla comune esperienza,
per evitare che si verificassero simili eventi, e che, di conseguenza,
se questi sono verificati non sono ascrivibili a Tizio per colpa;-
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