Risposta


10) Tizio è un istruttore di immersioni subacquee in grotte naturali; una mattina organizza una immersione con tre ragazzi suoi allievi, esattamente una ragazza e due ragazzi, e decide che ormai, vista la preparazione che supponeva di avergli impartito, era il momento di fare immergere i tre ragazzi con lui in una grotta ritenuta particolarmente pericolosa, la cosiddetta grotta del diavolo, una grotta che prevedeva l'arrivo in una caverna naturale, ma prima di arrivarci era necessario passare per uno stretto canale subacqueo, sottoposto spesso a forti correnti marine. Nonostante ciò Tizio decide di portare i tre ragazzi nella grotta del diavolo, e l'immersione prosegue regolarmente, ma sulla via del ritorno, dopo che i due ragazzi erano usciti in mare aperto, una forte corrente sottomarina investe Tizio e la ragazza, e Tizio si rende conto che la situazione stava diventando critica, in quanto non c'era la possibilità per entrambi di passare in mare aperto, vista la corrente marina. E allora colto dalla disperazione ed entrato nel panico, spinge con i suoi piedi sulle spalle della ragazza, riuscendo così ad ottenere una spinta necessaria ad andare all'esterno, ma la ragazza viene così intrappolata dalla corrente marina, e muore subito dopo per i colpi che subisce nel canale sottomarino, e per l'annegamento. Tizio è condotto in giudizio per omicidio colposo, ma lui si difende invocando lo stato di necessità, e di conseguenza dichiara anche di non dover pagare nemmeno i danni civili alla famiglia della ragazza, che nel frattempo si è costituita parte civile nel processo penale contro Tizio. Come andrà a finire

 

 

 

a) Tizio è certamente pessimo istruttore, ma non si può dire che sia responsabile, se non moralmente, della morte della ragazza. Egli infatti ha agito in presenza di uno stato di necessità, perché la situazione era che o si sarebbe salvato lui, si sarebbe salvata la ragazza, oppure potevano morire entrambi. Di conseguenza Tizio non subirà la condanna penale per omicidio colposo, ma il giudice disporrà un'equa indennità a favore dei familiari della ragazza che nessuna responsabilità aveva per quello che è accaduto;

b) Tizio dovrà interamente risarcire il danno alla ragazza, perché non può invocare lo stato di necessità, perché il pericolo cui ha esposto i ragazzi che gli erano affidati, è un pericolo che non derivava semplicemente dalle forze della natura, ma è un pericolo di cui tutti erano a conoscenza. Di conseguenza lui volontariamente ha esposto al pericolo i ragazzi; in altre parole si tratta di un pericolo volontariamente causato da Tizio, e quindi lo stesso Tizio non può invocare lo stato di necessità. Di conseguenza oltre alla condanna per omicidio colposo, Tizio dovrà interamente risarcire i danni ai familiari della ragazza;-

c) Tizio dovrà certamente risarcire i danni alla ragazza, e non potrà invocare lo stato di necessità, ma non tanto perché ha esposto a pericolo la ragazza, e quindi si tratta di un pericolo volontariamente causato da Tizio, ma perché il comportamento di Tizio ha comportato la morte della ragazza, che non deve essere attribuita al titolo di omicidio colposo, ma al titolo di omicidio doloso.