3 Domande cognizione
21.
Tizio cita in giudizio Sempronio, chiedendogli di pagargli una somma di
euro 4000 per alimenti; Sempronio, però, eccepisce di non essere parente
di Tizio, e chiede che la questione sia decisa con efficacia di
giudicato; cosa dovrà fare il giudice di pace innanzi al quale si sta
svolgendo la causa? 1. Decide la causa proposta da Tizio del valore complessivo di € 4000, e condanna, nel caso, Sempronio al pagamento della somma con riserva delle sue eccezioni, rimettendo successivamente le parti innanzi al tribunale della discussione della questione pregiudiziale. 2. Sospende il processo relativamente alla causa di € 4000, e deciderà autonomamente la domanda pregiudiziale relativa alla parentela; 3. Accertato che si tratti proprio di una questione di accertamento incidentale, rimetterà entrambe le parti innanzi al tribunale per decidere sia la domanda dei € 4000, sia la questione pregiudiziale sulla parentela;
Risposta 21 21.a) Tizio, socio della società Sempronia S.p.A. promuove insieme ad altri soci azione di responsabilità, contro gli amministratori della società di cui è socio; poiché la richiesta di richiesta di risarcimento è di 6.000 euro la citazione è effettuata innanzi al giudice di pace. Tizio e gli altri soci, hanno individuato esattamente il giudice competente? 1.No, essendo la causa del valore di 6.000 euro, la competenza non è del giudice di pace, ma del tribunale;
2.No, la competenza è del tribunale, sezione specializzata del tribunale
delle imprese;
Risposta 21. a)
22.
Tizio cita Sempronio in giudizio, per un credito dal valore di € 1.000,
innanzi al giudice di pace, e come prova della sua domanda deposita una
cambiale a firma dello stesso Sempronio per l'importo di € 1.000;
Sempronio si costituisce in giudizio, ed eccepisce in compensazione un
contro credito del valore di € 8.000, e chiede che il giudice accerti il
suo credito in modo da poter dichiarare la compensazione; che cosa può
fare il giudice di pace? 1. Decide entrambe le cause proposte dalle parti, sostenendo che l'articolo 35 gli dà il potere di derogare ai normali criteri di competenza; 2. Rimette tutta la causa innanzi al tribunale, visto che lui non è competente per l'eccezione di compensazione; 3. Visto che in ogni caso il credito di Tizio è facilmente accertabile, poiché provato da una cambiale, condanna comunque Sempronio al pagamento della somma di € 1.000, con riserva delle sue eccezioni, e rimette le parti innanzi al tribunale per l'accertamento del credito di € 8.000 di Sempronio e per l'eventuale dichiarazione di compensazione; 4. Sospende il giudizio relativo alla domanda di Tizio, e rimette le parti innanzi al tribunale per la decisione sulla compensazione.
Risposta 22
23.
Tizio cita Sempronio in giudizio, per un credito dal valore di € 1.000,
innanzi al giudice di pace, e come prova della sua domanda deposita una
cambiale a firma dello stesso Sempronio per l'importo di € 1.000;
Sempronio si costituisce in giudizio, ed eccepisce in compensazione un
contro credito del valore di € 8.000, e chiede non solo che il giudice
accerti il suo credito in modo da poter dichiarare la compensazione, ma
che l'attore Tizio sia condannato al pagamento della differenza per €
7.000, che cosa potrà fare il giudice di pace? 1. Considerando che il credito di Tizio è facilmente accertabile, perché è provato da una cambiale, condanna Sempronio al pagamento della somma di € 1.000, con riserva delle sue eccezioni, rimettendo le parti innanzi al tribunale per la decisione sulla domanda riconvenzionale; 2. Rimette tutta la questione innanzi al tribunale che dovrà decidere sia per la domanda di Tizio, sia per la domanda di Sempronio; 3. Dispone la separazione delle cause, e rimettendo le parti innanzi al tribunale solo per la decisione della domanda riconvenzionale; 4. Decide sia la domanda principale, che la domanda riconvenzionale, ma rigetta la domanda di Sempronio, sostenendo che lo stesso Sempronio non poteva proporre domanda riconvenzionale nel giudizio, visto che questa domanda non è collegata alla domanda principale per il petitum o la causa petendi, così come dispone l'articolo 36.
Risposta 23
24.
Tizio propone domanda contro Caio per una questione relativa a un
risarcimento del danno per una causa non riguardante la circolazione
stradale per un valore complessivo di € 6.000 innanzi al giudice di
pace, ma poi ripropone la stessa questione con una distinta citazione e
sempre contro Caio innanzi al tribunale, perché si è reso conto che la
competenza per valore spetta in realtà al tribunale e non al giudice di
pace; innanzi al tribunale, però, Caio eccepisce la litispendenza,
chiedendo che la causa sia cancellata dal ruolo. È corretta la posizione
di Caio? 1. Sì, perché per la litispendenza è necessario vedere solamente qual è la causa che è iniziata per prima, e nel caso di specie la prima citazione è stata fatta davanti al giudice di pace; 2. No, il tribunale non può dichiarare la litispendenza, perché è lui il giudice competente, semmai sarà giudice di pace a dover dichiarare la litispendenza, perché se è vero che è stato adito per primo, è anche vero che lui non è competente per la domanda di € 6.000, 3. No, la causa dovrà essere comunque decisa dal tribunale, che la riunirà insieme all'altra che è stata proposta innanzi al giudice di pace.
Risposta 24
25.
Tizio propone domanda contro Caio per una questione relativa a un
risarcimento del danno per un valore complessivo di € 4.000 innanzi al
giudice di pace, ma poi ripropone la stessa questione con una distinta
citazione e sempre contro Caio innanzi al tribunale chiedendo però un
risarcimento del danno per il valore complessivo di € 10.000; che cosa
farà il giudice di pace? 1. Dichiarare la continenza di cause, ma poiché lui è stato adito per primo, chiederà al tribunale di dichiarare la continenza, affinché sia lui a trattare entrambe le cause; 2. Dichiarare la continenza di cause, ma poiché lui non è competente per la causa di € 10.000, anche se è stato adito per primo, rimetterà le parti davanti al tribunale; 3. Trattare la causa che gli è stata proposta per € 4000, e, nonostante l'eccezione sollevata dal convenuto, non tenere in nessun conto il secondo giudizio è stato proposto innanzi al tribunale
Risposta 25
26.
Tizio propone davanti al giudice una domanda relativa a un risarcimento
di un danno contro Caio; successivamente però propone innanzi ad altro
giudice una domanda, sempre contro Caio, che rispetto alla prima si
atteggia come principale. Il giudice della prima causa si accorge,
perché questo risulta dagli atti, che vi è in corso un'altra causa
innanzi ad altro giudice relativa alla questione principale, che cosa da
fare? 1. Poiché la sua causa è accessoria, mentre quella proposta innanzi all'altro giudice è principale, obbligatoriamente con ordinanza dichiara la connessione, e rimette le parti innanzi al giudice della causa principale affinché questi possa decidere anche sulla domanda accessoria. 2. Con ordinanza informa il giudice della causa principale della precedente pendenza della sua causa, e lo invita a dichiarare la connessione, in modo da poter decidere lui anche la causa principale, in quanto è stato il primo giudice ad essere adito; 3. Può rimettere le parti innanzi al giudice la domanda principale, anche se lui è stato adito per primo;
Risposta 26
27.
Nel nostro ordinamento è possibile derogare al principio della domanda? 1. Si, ma le eccezioni sono molto rare; 2. No, si tratta di un principio costituzionale e non solo possibili deroghe; 3. Sì, in ogni caso.
Risposta 27
28.
Considerando quanto afferma l'articolo 112 del codice di procedura
civile, è possibile che il giudice sollevi delle eccezioni d'ufficio? 1. Si, in ogni caso il giudice può sollevare eccezioni d'ufficio. 2. No, il giudice non può mai sollevare eccezioni d'ufficio; 3. Si, l'articolo 112 prevede espressamente questa ipotesi, ma sono rari i casi in cui il giudice possa sollevare eccezioni d'ufficio;
Risposta 28
29.
In base a quanto afferma l'articolo 112 del giudice è vincolato alla
domanda così come prospettata dalle parti, questo vincolo per il giudice
è assoluto? 1. Il vincolo del giudice è assoluto, il giudice quindi in nessun caso può ritenere che dai fatti indicati dalle parti derivino conseguenze diverse da quelle che le stesse parti hanno indicato; 2. Il giudice è vincolato solo ai fatti che le parti hanno prospettato, ma non anche alle conseguenze giuridiche che le parti vogliono far discendere da quei fatti; 3. Se si legge attentamente l'articolo 112, si scopre che in realtà il giudice è vincolato solo minimamente ai fatti indicati dalle parti, e quindi ha non solo il potere di applicare conseguenze giuridiche diverse rispetto a quelle indicate dalle parti, ma di giudicare sempre anche su fatti che le parti non gli hanno in alcun modo prospettato.
Risposta 29
30.
È possibile derogare al principio del contraddittorio? 1. No, non è mai possibile derogare al principio del contraddittorio in quanto è specificamente tutelato dall'articolo 111 della costituzione; 2. Si, è possibile la deroga, per esempio nelle ipotesi di decreto ingiuntivo; 3. Si è possibile, ma solo quando le parti espressamente e attraverso un atto scritto vi abbiano rinunziato.
Risposta 30 |