IL
DIBATTIMENTO PUÒ ESSERE DIVISO IN PIÙ FASI?
ABBIAMO TERMINATO
LA FASE DEGLI ATTI INTRODUTTIVI AL DIBATTIMENTO E PER ULTIMO MI
HAI PARLATO DELLE QUESTIONI PRELIMINARI CHE DI REGOLA SONO
SOTTOPOSTE A UN RIGIDO TERMINE
DI DECADENZA, PROPRIO PER SPIANARE LA STRADA AL DIBATTIMENTO,
TUTTAVIA L’ART. 478 PARLA DI QUESTIONI INCIDENTALI CHE LA PARTI
POSSONO PROPORRE NEL CORSO DEL DIBATTIMENTO. QUESTE ALLORA SONO
COSA DIVERSA DALLE PRELIMINARI CHE ABBIAMO APPENA VISTO?
IL
PRESIDENTE DICHIARA APERTO IL DIBATTIMENTO E L’AUSILIARIO
LEGGE L’IMPUTAZIONE,
COSA
ACCADE DOPO?
LE
PARTI HANNO AVANZATO LE RICHIESTE PROBATORIE,
E PONIAMO CHE IL GIUDICE LE AMMETTA IN
BASE AI PARAMETRI CHE MI HAI INDICATO, COSA ACCADE POI?
IMMAGINIAMO
CHE L’IMPUTATO
ABBIA CHIESTO L’AMMISSIONE
DI UNA PROVA TESTIMONIALE,
E IL GIUDICE ABBIA AMMESSO LA PROVA, MA POI RINUNCI ALLA
TESTIMONIANZA, POSSIAMO QUINDI RITENERE CHE IL TESTIMONE NON
SARÀ PIÙ ESAMINATO?
COME
SI SVOLGE L’ESAME
DEI TESTIMONI?
SI
È SVOLTO L’ESAME
DEL TESTE MA IL P.M.
SI ACCORGE CHE LE DICHIARAZIONI DIFFERISCONO DA QUANTO GLI HA
DICHIARATO NEL CORSO DELLE INDAGINI PRELIMINARI, COSA PUÒ FARE?
QUANDO
SI POSSONO UTILIZZARE COME PROVE DICHIARAZIONI ASSUNTE AL DI
FUORI DEL
DIBATTIMENTO?
CHI
È IL TESTIMONE ANONIMO?
I
TESTIMONI NON SONO GLI UNICI SOGGETTI A ESSERE ESAMINATI NEL
DIBATTIMENTO,
QUALI SONO GLI
ALTRI E CHE REGOLE SI SEGUONO?
PARLIAMO
DELL’ESAME
DELLE PARTI PRIVATE,
QUALI POSSONO ESSERE ESAMINATE?
PONIAMO
CHE SIA TERMINATA L’ACQUISIZIONE
DELLE PROVE,
MA IL GIUDICE RITIENE DI NON AVERE
ANCORA SUFFICIENTI ELEMENTI PER DECIDERE, COSA PUÒ FARE?
IL GIUDICE PUÒ ASSUMERE PROVE D’UFFICIO,
SI PUÒ DIRE CHE IL GIUDICE SVOLGA UN RUOLO PASSIVO NELLA FASE
ISTRUTTORIA E IL SUO COMPITO SIA SOLO QUELLO DI VALUTARE POI CIÒ
CHE LE PARTI HANNO PRODOTTO?
GLI
ARTICOLI 511
E SEGUENTI FANNO RIFERIMENTO ALLE LETTURE DI ATTI CONTENUTI NEL
FASCICOLO
DEL DIBATTIMENTO;
CHE DIFFERENZA
C’È TRA QUESTE
LETTURE E QUELLE CHE SONO USATE PER LE
CONTESTAZIONI E PERCHÉ IL
CODICE VUOLE CHE SIEFFETTUINO
LE LETTURE?
CONTINUIAMO
A PARLARE DELLE LETTURE;
SE TUTTO QUELLO CONTENUTO NEL FASCICOLO DEL
DIBATTIMENTO DEVE ESSERE LETTO NON TI PARE CHE IL PRINCIPIO DEL
CONTRADDITTORIO E DELLA
ORALITÀ DEL DIBATTIMENTO POSSA ESSERE MESSO IN CRISI?
QUALI
SONO LE LETTURE CONSENTITE?
QUALI
SONO LE LETTURE VIETATE?
FACCIAMO
IL CASO CHE NEL CORSO DELL’ISTRUZIONE
DIBATTIMENTALE IL P.M.
SI ACCORGA CHE IL FATTO
CHE ERA STATO CONTESTATO ALL’IMPUTATO È DIVERSO O ADDIRITTURA
NUOVO, COSA DEVE FARE?
ABBIAMO
VISTO CHE VI POSSONO ESSERE NUOVE CONTESTAZIONI DA PARTE DEL P.M.
O IN SEGUITO AL
FATTO NUOVO NUOVE INDAGINI, MA L’IMPUTATO DI FRONTE A QUESTE
NOVITÀ COSA PUÒ FARE?
IL
GIUDICE SI PUÒ ACCORGERE CHE IL FATTO OGGETTO DEL PROCEDIMENTO
DEBBA ESSERE DEFINITO IN MANIERA GIURIDICAMENTE DIVERSA DA
QUELLO CHE È STATO CONTESTATO ALL’IMPUTATO;
COSA PUÒ FARE,
CAMBIARE LA DEFINIZIONE GIURIDICA DEL FATTO NELLA SENTENZA, O
NEL CASO IN CUI VOGLIA FARE, CAMBIARE LA DEFINIZIONE GIURIDICA
DEL FATTO NELLA SENTENZA, O NEL CASO IN CUI VOGLIA
FARLO CONVOCARE PREVENTIVAMENTE LE PARTI PER DAR VITA A UN
CONTRADDITTORIO PRIMA DI DECIDERE?
COS’È IL PRINCIPIO DI CORRELAZIONE?
TUTTE
LE PROVE SONO STATE ASSUNTE,
COSA ACCADE DOPO?
LA DISCUSSIONE PROCEDE CON LE ARRINGHE LE EVENTUALI REPLICHE E
POI AL TERMINE VI SARÀ LA DICHIARAZIONE DI CHIUSURA DEL
DIBATTIMENTO, MA È POSSIBILE CHE LA DISCUSSIONE SIA INTERROTTA?
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