Fonti del diritto
212 domande di diritto costituzionale e pubblico |
11 video in questa pagina |
In questo filmato si affronta il delicato problema delle fonti del diritto;
1. Vai al video sulle fonti del diritto
Per fonte del diritto si può intendere l'atto o il fatto cui l'ordinamento riconosce la capacità di produrre norme giuridiche;
Caratteristiche fondamentali delle norme giuridiche sono la generalità ed astrattezza;
Le fonti dell'ordinamento italiano sono:
1. Costituzione;
2. leggi ed atti aventi forza di legge;
3. regolamenti del Governo;
4. consuetudini.
Le prime tre (elencate in ordine di importanza gerarchica) sono fonti atto, e per fonte atto si intende la manifestazione di volontà prodotta da organi a ciò abilitati a produrre norme giuridiche; la Costituzione è sicuramente fonte principale del diritto, ma è anche e soprattutto fonte "sulla produzione" , indicando, cioè, i modi di produzione del diritto.
La consuetudine, invece, è la tipica fonte fatto, poiché le norme che essa produce non derivano da una manifestazione di volontà, ma da un "fatto" e cioè un comportamento; per la consuetudine sono necessari due elementi:
1. il comportamento ripetute nel tempo;
2. la convinzione che quel comportamento sia giuridicamente obbligatorio.
La Costituzione
2. Vai al video sulla Costituzione
Costituisce la norma fondamentale dell'ordinamento giuridico italiano; l termine Costituzione può intendersi in più significati:
1. Costituzione, come regole giuridiche fondamentali di un qualsiasi ordinamento statale;
2. Manifesto politico, come reazione allo Stato Assoluto si voleva che il re concedesse una Costituzione cui egli stesso dovesse sottostare;
3. Documento redatto con forma scritta.
Caratteristiche della Costituzione Italiana:
1. scritta, non è infatti consuetudinaria come quella inglese;
2. rigida, può essere modificata sono in seguito ad un procedimento parlamentare "aggravato" rispetto alla approvazione delle leggi ordinarie;
3. votata, a differenza di quelle concesse dal re, la Costituzione italiana entrò in vigore il primo gennaio del 1948; la Costituzione fu votata dall'Assemblea Costituente eletta il 2 giugno del 1946 dal popolo italiano insieme al referendum istituzionale che scelse tra monarchia e repubblica;
4. lunga, a differenza dello Statuto Albertino, non si occupa solo delle regole fondamentali di funzionamento dello Stato, ma contiene norme di principio e programmatiche.
La modifica della Costituzione;
3. Vai al video sulla modifica della Costituzione
L'art. 138 della Costituzione prevede il procedimento di revisione costituzionale, tuttavia non tutta la Costituzione può essere modificata, l'art. 139 impedisce che possa essere modificata la forma repubblicana (limite esplicito), mentre si ritiene che non possa essere modificata la prima parte della Costituzione relativa a principi e diritti fondamentali (limite implicito).
Legge e Riserva di legge
4. Vai la video legge e riserva di legge
Distinguiamo la legge in senso formale, che è approvata dal Parlamento e promulgata dal Presidente della Repubblica, e la legge in senso materiale (decreti legge e legislativi), che sono atti normativi del Governo, emanati dal Presidente della Repubblica che hanno la forza ma non la forma della legge.
La forza di legge sta nella capacità di norma di innovare rispetto al sistema legislativo precedente (forza attiva dell'atto), e di essere abrogati solo da atti legislativi, (forza passiva dell'atto), ma non da atti normativi gerarchicamente inferiori , come i regolamenti.
La riserva di legge.
Si fa riferimento a determinate materie previste dalla Costituzione, che possono essere disciplinate, in tutto o in parte da un atto avente forza o, in qualche caso, forma di legge; in proposito abbiamo:
Riserve di legge assolute: i regolamenti del Governo non possono in alcun modo regolare o integrare la materia che deve essere disciplinata solo con atto legislativo;
Riserve di legge relative: la legge può limitarsi a fissare i principi della materia da regolare, mentre la restante parte può essere disciplinata dal regolamento del Governo;
Abbiamo poi:
Riserve di legge rinforzate per procedimento, quando la Costituzione prevede per l'approvazione di una legge una particolare procedimento ( es. art. 116 Cost. comma 3);
Riserve di legge rinforzate per contenuto: quando la Costituzione prevede un particolare contenuto della legge.
Riserve di legge formale: quando solo la legge formale può disciplinare quella materia.
Fonti atipiche o rinforzate.
Sono fonti, di regola leggi, che hanno una forza passiva o attiva diversa da altre fonti dello stesso tipo; le fonti rinforzate sono quelle che prevedono una procedura aggravata rispetto a quella ordinaria; sono anche atipiche perché la loro forza e superiore rispetto alle altre fonti dello stesso tipo
L'approvazione della legge.
5. Vai al video approvazione della legge
La legge formale prevede un procedimento di approvazione distinto in tre fasi:
1. fase della iniziativa;
2. fase della approvazione ( in questa fase giocano un ruolo determinante le commissioni parlamentari);
3. fase della promulgazione, detta integrativa dell'efficacia, è di competenza del Presidente della Repubblica che riceve la legge dal Governo.
Successivamente la legge (come gli altri atti normativi) deve essere pubblicata nella gazzetta ufficiale, di regola entra in vigore dopo 15 gg. dalla pubblicazione ( periodo detto di vacatio legis).
Decreto legislativo
6. Vai al video decreto legislativo
Lo prevede l'art. 76 della Costituzione secondo cui:
L'esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti |
Come si vede per giungere a un decreto legislativo sono necessarie due fasi:
1. legge di delegazione delle Camere, tale legge deve
necessariamente indicare al Governo:
a) principi e criteri direttivi;
b) oggetto definito;
c) il tempo entro cui il Governo dovrà terminare la sua attività.
2. Decreto legislativo vero e proprio, approvato dal Consiglio dei Ministri e emanato dal Presidente della Repubblica.
Il decreto legislativo entrerà, di regola, in vigore dopo 15 gg. dalla sua pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.
Il decreto legge
7. Vai al video sul decreto legge ( parte prima)
Il decreto legge è uno degli atti normativi aventi valore di legge più utilizzato dai vari governi, previsto dall'art. 77 della Costituzione può essere emanato dal Governo in presenza di particolari situazioni che presentino tre caratteristiche:
1. Straordinarietà;
2. Necessità;
3. Urgenza
8. Vai al video decreto legge ( parte seconda)
Se vi sono i presupposti il Governo è approvato dal Consiglio
dei Ministri e per poi passare alla emanazione da parte del Presidente della
Repubblica.
Il decreto legge è poi immediatamente pubblicato sulla gazzetta ufficiale e
entra in vigore, di regola, il giorno stesso della pubblicazione o nel giorno
successivo. Contemporaneamente al giorno della pubblicazione il decreto
legge deve essere presentato alle Camere per la conversione; in proposito
le Camere possono:
1. non convertire il decreto entro 60 gg. dalla pubblicazione-
presentazione: in tal caso il decreto perde efficacia sin dall'inizio
(art.77 Cost.), cioè perde efficacia retroattivamente;
2. convertirlo senza modifiche con una legge di conversione;
3. convertirlo con modifiche.
La promulgazione
9. Vai al video sulla promulgazione
I regolamenti
Sono espressione dell'attività normativa secondaria del Governo, sono fonti del diritto subordinati alla legge, oltre che alla Costituzione, se ne distinguono diversi tipi:
1. di esecuzione;
2. di attuazione;
3. indipendenti;
4. di organizzazione;
5. delegati.
Il referendum abrogativo
Parte prima:
10. Vai al video referendum parte prima
Referendum abrogativo, Parte seconda:
11. Vai al video referendum parte seconda
Costituisce il più notevole istituto di democrazia diretta presente nel nostro ordinamento, è previsto nell'art. 75 della Costituzione, secondo cui:
È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. La legge determina le modalità di attuazione del referendum. |
Nei due filmati sono affrontate le numerose problematiche connesse all'istituto referendario.
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