Conto corrente bancario
definizione
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è un contratto
atipico con il quale la banca ed il cliente (correntista) decidono
di utilizzare in conto corrente i crediti scaturenti da rapporti di
deposito, apertura di credito o altre operazioni bancarie (art.
1852 c.c.)
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Nonostante il richiamo al contratto di conto corrente effettuato dall'art.
1852 c.c., il conto corrente bancario presenta delle differenze dal contratto di
conto corrente ordinario tali da renderlo un contratto atipico che, di volta in
volta, si avvicina ai singoli contratti oggetto delle operazioni bancarie che
sono la base del conto corrente (es. deposito).
Analizziamo, quindi, le particolarità di questo tipo di contratto rispetto al
conto corrente ordinario:
saldo del conto
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rispetto al c.c. ordinario il
correntista può esigere in ogni momento il saldo del conto (1823
-->1852 c.c.)
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compensazione
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avviene comunque anche se ha ad
oggetto diversi rapporti (art. 1853
c.c.)
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solidarietà
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se vi sono più intestatari, questi
sono responsabili in solido per i saldi del conto (art.
1854 c.c.)
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responsabilità
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la banca risponde dell'incarico
affidatogli secondo le regole del mandato( art.
1856 c.c.)
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applicabilità norme sul conto
corrente
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sono applicabili le norme relative
al c.c. ordinario degli artt. 1826,1829,1832
c.c.
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I contratti bancari, di cui questo è il primo, sono anche regolati dal testo
unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (d.lgs 1\09\ 1993 n.385- T.u.b.).
In questo lavoro non ci si occupa anche della disciplina introdotta dal T.u.b, ma
solo della regolamentazione codicisitica.
La legislazione bancaria è in continua evoluzione; si riportano, per chi volesse
approfondire l'argomento della legislazione bancaria, alcune altre importati
fonti legislative in materia:
d.lgs. 23 luglio 1996, n. 415 (adeguatezza patrimoniale
enti creditizi)
d.lgs. 4 dicembre 1996, n. 659 (garanzia sui depositi)
d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (art. 211 modifica al t.u. bancario)